La finestra prima aperta e poi chiusa. Il giallo della porta chiusa a chiavi. Elementi questi che hanno dato un ulteriore svolta nell’inchiesta per l’omicidio di Eugenio Tuda De Marco. La figlia Daniela è indagata per favoreggiamento anche se gli inquirenti, l’inchiesta è coordianta dal pubblico ministero Elena Guarino, stanno verificando un suo coinvolgimento nell’azione delittuosa. Le contraddizione emerse dopo gli interrogatori resi hanno fatto emergere il coinvolgimento della giovane che si sarebbe recata nell’appartamento del padre la mattina successiva al delitto per ripulire l’appartamento. Tra l’altro solo Daniela Tuda De Marco avrebbe potuto chiudere la porta d’ingresso a chiave. Il fidanzato, che la sera si era recato a casa di Gegè per un chiarimento, non ne era in possesso. Ulteriori chiarimenti sugli intrecci tra i tre protagonisti del giallo delle Fornelle potrebbero emergere dalla perzia sui telefoni cellulari. Il sostituto procuratore, Elena Guarino, sta verificando la possibilità di chiedere l’autorizzazione per ricostruire i messaggi scambiati via whatsupp tra Daniela Tuda De Marco , Luca Gentile ed il padre. Daniela Tuda De Marco era a conoscenza della visita del fidanzato al padre e, probabilmente, anche di quanto accaduto successivamente. IUna signora anziana sostiene di aver visto la giovane entrare nell’abitazione di Eugenio De Marco il sabato mattina. Appartamento che, nonostante le nove coltellate inferte alla vittima, era pulito al momento del ritrovamento del cadavere con pochissime macchie di sangue sul pavimento. Il giovane salernitano ha riferito di aver subito molestie sessuali dal sessantenne anche se ha negato di aver avuto rapporti sessuali di alcun tipo. Avances esplicite con tentativi di mettere le mani addosso al giovane. Anche su quest’aspetto gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche perché sia stato lo stesso Eugenio Tuda De Marco a far conoscere la figlia al giovane salvo poi minacciarlo di allontanarlo nel caso non avesse rapporti con lui. Non sono emersi, al momento elementi rilevanti per contestare l’omicidio preterintenzionale. Nelle scorso ore sono state ascoltate diverse che non avrebbero aggiunte elementi rilevanti. Gentile, in occasione dell’ultimo interrogatorio, ha ribadito quanto riferito in occasione nell’interrogatorio reso all’alba di domenica. Il ventiquattrenne ha ribadito che Eugenio Tuda De Marco aveva avanzato l’ennesima avances sessuale minacciandolo di non fargli vedere più la figlia. L’uomo era ubriaco e quella sera sembra fosse più alterato del solito. Ha aggredito alle spalle il ventiquattrenne che saltuariamente lavorava con lui occupandosi di traslochi. Il giovane si ribella ma l’uomo – secondo la versione fornita da Gentile- gli mette una mano sul collo ed un’altra sui genitali. Il giovane per divincolarsi ha afferrato il coltello che aveva indosso ed ha colpito il sessantenne ad una gamba. Eugenio Tuda De Marco ha provato ad afferrare un coltello da cucina che era posizionato su un mobile ma il ventiquattrenne è riuscito ad impedirlo colpendolo con un calcio. Al momenti i legali difensori non ha depositato ricorso al Riesame.
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