Di Adriano Falanga
Una pausa di una settimana, e la segretaria Immacolata Di Saia decide di andare in ferie, stando lontano da Palazzo Mayer. Forse servirà per fare un punto della situazione a seguito dell’ultimo avviso di garanzia ricevuto, fatto sta che la dirigente ha deciso di staccare dopo avere prima protocollato le dimissioni da responsabile dell’anticorruzione. Nel protocollo interno però la professionista casertana non specifica nulla, se non una rinuncia all’incarico che svolgeva senza ricevere compensi aggiuntivi. C’è chi poi giura di averla vista salutare con “commiato” i dirigenti. Un addio, più che un arrivederci. Su di lei cresce il malcontento della maggioranza e dell’esecutivo, non tutti la vedono e l’hanno mai vista di buon occhio, forse per i suoi modi di fare, fatto sta che la Di Saia è vista come una donna forte, determinata, caparbia, mai in difficoltà e oltremodo competente nel suo ruolo. Un biglietto da visita che negli anni ha “spaventato” non pochi collaboratori di Pasquale Aliberti, forse l’unico che l’ha sempre difesa da ogni polemica e critica derivante dai suoi problemi giudiziari. Al primo cittadino del resto le attestazioni di affetto e solidarietà non sono mancate affatto, lo stesso per gli altri coinvolti, tranne che per lei, apparsa isolata dai consiglieri di maggioranza. Più di uno ha suggerito ad Aliberti la sua revoca, ma è una richiesta ritenuta fuori da ogni discussione. Potrebbe apparire come un voler scaricare eventuali colpe o responsabilità verso una sola persona, una dichiarazione di colpevolezza che è contraria all’orientamento del primo cittadino, propenso sempre e comunque alla tutela dei dirigenti su cui negli anni ha riposto fiducia. Non si escludono però le dimissioni volontarie, c’è chi le ha chieste e questo per tutelare sia lei che il sindaco, spezzando così un clima di tensione che non piace a nessuno.
Avrebbe chiesto un momento di riflessione anche lo stesso Aliberti, apparso ai suoi molto provato dal clima che si è venuto a creare. Non teme le accuse Aliberti, lui è sicuro del suo operato ma non esclude di dimettersi per spegnere i riflettori sulla sua famiglia. La politica non è sempre al primo posto questa volta. Nell’ultima riunione di maggioranza avrebbe chiesto ad assessori e consiglieri delegati di impegnarsi di più su quanto di loro competenza, perché lui, almeno in questa fase, non può dedicarsi come vorrebbe al suo mandato. Solo in tre o quattro vorrebbero continuare il procedimento per la decadenza, ma ai più appare come un suicidio politico. Si potrebbe continuare certo, ma condizione necessaria per la serenità è il recupero di Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello. Il terzo, Stefano Cirillo, appare oramai totalmente defilato e pronto alle dimissioni. Resta tutto in stand by, almeno per qualche giorno, fino a che la segretaria comunale ritornerà dalle ferie e deciderà il da farsi. Alla sua decisione potrebbe accompagnarsi anche quella del primo cittadino. Al momento l’ipotesi più probabile restano le dimissioni.