di Simone Perrotta SALERNO. Un grande bagno di folla per un tuffo nella storia della Salernitana. parte col botto la splendida mostra “Salernitana la Maglia”, organizzata dall’associazione 19 giugno 1919 in associazione con la Us Salernitana, che da ieri fino a domenica 13 settembre mette in esposizione nella splendida cornice di Palazzo Genovese più di centotrenta maglie della Salernitana, quasi tutte indossate dai calciatori che hanno fatto la quasi centennale storia del club. Dalla prima storica del 1919 a righe biancocelesti fino a quella indossata da Denilson Gabionetta nel derby contro l’Avellino di domenica scorsa, con tanto di sottomaglia con la scritta “dimmi che si sente…”. Ogni maglia rappresenta un’emozione diversa vuoi perchè legata a momenti storici, come quella della promozione in A del 1997/98 o quella della massima serie dell’anno successivo, vuoi perchè legata a personaggi storici come quella granata a righine bianche che riporta la memoria ad Agostino Di Bartolomei, o semplicemente perchè di colori particolari per la Salernitana come il verde, il rossoblu, o il giallo. E l’emozione è tanta anche tra i numerosissimi tifosi e appassionati giunti per una foto ricordo o, semplicemente, per ammirare da vicino i simboli di tante battaglia. Toccante il momento iniziale in una sala completamente corredata da pannelli, curati da Giuseppe Fasano, che ripercorrono la storia della Salernitana e delle sue maglie, in cui l’associazione 19 giugno 1919 ha omaggiato i figli di Vincenzo Margiotta, Leda e Lorenzo, di un ritratto dell’indimendicato bomber granata disegnato dal maestro Luca Raimondo. Palpabile anche l’emozione dei tifosi. Tra i tanti Luca De Simone e Luca Striano: “Noi siamo giovani e purtroppo l’epoca del Vestuti non l’abbiamo vissuta ma è bello vedere queste maglie che ne conservano la memoria. E’ una grande emozione rivedere anche quelle della serie A”. Sulla stessa linea anche altri due ragazzi, Giordano e Daisy: “Entrare in questa sala e poter quasi toccare con mano la storia della Salernitana è stupendo”. C’è chi porta i bambini a vedere quella storia che hanno appena cominciato a conoscere, come la famiglia Rella, o chi alla Salernitana è legato quasi col sangue come la signora Rosaria Abate che assieme alla figlia Ilaria Russo ripercorre gli aneddoti familiari legati ad ogni maglia della Salernitana. Insomma qualsiasi sia il motivo a spingere le persone alla mostra, il filo conduttore resta uno e uno solo, l’emozione che solo la maglia granata sa dare.
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