I magistrati militari si schierano, No'alla riforma della giustizia - Le Cronache Attualità
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I magistrati militari si schierano, No’alla riforma della giustizia

I magistrati militari si schierano, No’alla riforma della giustizia

“La comunanza ordinamentale e culturale tra giudice e pubblico ministero ha garantito, a lungo, che quest’ultimo non trascurasse i doveri del suo ufficio, deputato alla ricerca di quella stessa verità, che il giudice, per Costituzione, ha il compito di accertare. Separarli vuol dire allontanare il pubblico ministero dalla cultura del giudice e sottrarlo al controllo che, anche in sede disciplinare, l’approccio terzo del giudice può esercitare sulle derive accusatorie”. È quanto afferma in una nota l’Associazione nazionale magistrati militari che, dunque, si schiera per il No alla Riforma della Giustizia. “La magistratura militare, il cui attuale assetto ricalca quello della magistratura ordinaria, dimostra che il Costituente, quando ha pensato a una giustizia celere ed efficace – prosegue la nota – non ha contemplato la separazione tra giudici e pubblici ministeri, ma ha garantito l’indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri militari e ha puntato sulla razionalità organizzativa dell’attività giurisdizionale e sulla profonda conoscenza, da parte dei magistrati speciali, del mondo regolato dalle leggi che applicano, al fine di assicurare indagini approfondite, processi rapidi e, con essi, la certezza del diritto e della pena”. Alla luce di questo, la modifica prevista dalla nuova legge costituzionale, spiega il presidente dell’Associazione, Filippo Verrone, “rischia obiettivamente di pregiudicare questo assetto che, sino ad oggi, ha efficacemente assicurato il controllo di legalità dell’azione delle forze armate, garantendo al contempo, ai singoli che ne fossero coinvolti, – un processo giusto ed immune da condizionamenti esterni”.