La Piscina Comunale Simone Vitale di Salerno, storica e fondamentale struttura per il movimento natatorio e pallanuotistico cittadino, si trova ancora una volta al centro di incertezze e preoccupazioni. La chiusura, inizialmente prevista in vista dell’avvio di importanti lavori di ristrutturazione, si è trasformata in un’urgenza dettata da nuove e gravi problematiche strutturali, gettando un’ombra sui tempi di recupero e sulla continuità delle attività sportive d’eccellenza che vi si svolgono. La comunicazione ufficiale alle società sportive di nuoto e pallanuoto ha stabilito che l’impianto sarà fruibile solo fino al prossimo 9 dicembre. Questa proroga in extremis è stata concessa per permettere alla Rari Nantes Salerno, faro della pallanuoto locale militante nel campionato di Serie A1, di disputare le ultime due gare casalinghe previste nel suo calendario: l’incontro del 6 dicembre contro il Brescia e la successiva sfida del 9 dicembre contro il Bologna. Un piccolo contentino per i tifosi e per la squadra, che poi dovrà inevitabilmente affrontare l’esilio sportivo, con allenamenti e partite costrette a migrare altrove, probabilmente fino a Santa Maria Capua Vetere. La necessità di giocare lontano dal proprio pubblico, purtroppo, è un pesante fardello per l’intero movimento sportivo legato a un sodalizio che storicamente porta in alto il nome di Salerno. Lo stop, tuttavia, non è più imputabile unicamente all’imminente (e atteso) avvio dei lavori di riqualificazione, finanziati per un ammontare di 1,2 milioni di euro grazie ai fondi del Dipartimento dello Sport e a risorse comunali. A complicare il quadro è l’emergere di ulteriori e inaspettate criticità: un grave allagamento del vano caldaia, che ha visto accumularsi quasi un metro d’acqua al suo interno, a cui si aggiungono problemi al piano vasca e alle strutture portanti. Questi guasti, che necessitano di interventi urgenti e non procrastinabili, hanno reso improrogabile la chiusura dell’impianto, indipendentemente dalla tabella di marcia del cantiere. Il precario stato di conservazione della Piscina Vitale è d’altronde evidente anche all’esterno. Le immagini recentemente riprese mostrano in modo inequivocabile le precarie condizioni della struttura: la ruggine, causata dall’azione combinata e corrosiva di salsedine e piogge, domina sui lati della tendostruttura che copre la vasca, mentre crepe ben visibili solcano l’intonaco delle pareti perimetrali. Un degrado che testimonia la fragilità di un impianto logorato dal tempo e dalla vicinanza al mare. L’incertezza sui tempi di inizio e di conclusione dei lavori di ristrutturazione totale è il vero nodo gordiano. Nonostante il finanziamento sia stato ottenuto, la gara d’appalto per l’assegnazione degli interventi non risulta ancora aggiudicata. I tempi tecnici necessari per l’espletamento dell’iter burocratico si sommano ai nuovi problemi strutturali, lasciando gli operatori sportivi e la cittadinanza nell’impossibilità di pianificare il futuro a breve e medio termine. Parallelamente alla situazione della piscina, si monitora con apprensione anche l’area circostante. L’attenzione è puntata sul muro perimetrale lato mare che delimita l’area della piscina, una criticità che si estende all’adiacente pattinodromo, attualmente inagibile dopo il cedimento della curva lato mare, e al parco giochi per bambini, già chiuso al pubblico. I tecnici comunali sono al lavoro per la redazione di un progetto di messa in sicurezza complessivo. Un intervento di vitale importanza, finanziato con 2,2 milioni di euro attraverso i fondi Prius, il cui iter prevede l’approvazione in giunta e la successiva gara d’appalto. Tuttavia, anche questo stanziamento finanziario si trova sotto la spada di Damocle di scadenze incombenti: l’avvio del cantiere è tassativamente richiesto entro la fine dell’anno per non perdere i fondi. Un vincolo temporale che si scontra con una condizione preliminare essenziale: la messa in sicurezza del vicino costone, un intervento che è a sua volta propedeutico non solo al rifacimento dell’area sportiva, ma anche all’avvio dei lavori di ripascimento costiero. La complessità e la concatenazione di tutti questi interventi prefigura tempi lunghi e un orizzonte ancora lontano per la piena riqualificazione di un intero quadrante urbano cruciale per lo sport e la vita sociale salernitana. La speranza della comunità sportiva è che le istituzioni riescano a superare in tempi brevi l’attuale fase di incertezza e urgenza, garantendo il rapido avvio di tutti i cantieri necessari per restituire alla città un impianto all’altezza delle sue ambizioni. In attesa di sviluppi concreti, la chiusura della Vitale non è solo la sospensione di un servizio, ma un segnale preoccupante sulla gestione e la manutenzione del patrimonio impiantistico sportivo, costringendo una delle eccellenze cittadine a un amaro e indesiderato “esilio” sportivo.





