L’ultima elezione di Vincenzo De Luca fu definita “bulgara” per il risultato numerico ottenuto dal sindaco di Salerno. Da ieri mattina, votazioni alla mano, c’è anche un consiglio comunale “bulgaro”. Ventisette in media i consiglieri comunali che hanno detto sì alle proposte dell’amministrazione, rispetto a due soli contrari. Numeri da capogiro che tracciano sicuramente una nuova strada politica cittadina. Si perché, questa volta, non è che si è votato una delibera qualunque (dove può valere la formula: non siamo il partito del no a prescindere) ma all’esame ci sono state scelte urbanistiche. Insomma, tradotto, uno degli assi portanti di una programmazione politica ed amministrativa che marchia una coalizione rispetto ad un’altra. Fondamentalmente due sono i voti politici di un Consiglio comunale: bilancio e programmazione urbanistica. Ed in particolare quando all’esame ci sono opere strategiche che cambiano l’assetto in prospettiva di una città.E volendo dare un nome al voto espresso, il quadro politico, soprattutto per il centrodestra, è alquanto preoccupante.
Tra gli astenuti (sia alla variante – reiterazione dei vincoli; sia per la realizzazione del nuovo ristorante affidata a Feudi di San Gregorio) ci sono il capogruppo Pdl Anna Ferrazzano e Pietro Stasi. Rispettivamente ex candidata sindaco del Pdl (quindi in alternativa a De Luca) ed ex vicepresidente della giunta provinciale (marcatamente del Pdl) da un lato e dall’altro l’ attualissimo assessore provinciale della neo giunta Iannone. Proprio così. E se si pensa che Zitarosa, che tra l’altro è anche consigliere provinciale, nelle sue votazioni ha dato anche l’approvazione per la realizzazione del ristorante che sorgerà alle spalle del Verdi, si può sancire che con Vincenzo De Luca c’è mezza amministrazione provinciale di centrodestra e che il gruppo Pdl, guidato dalla Ferrazzano, non esiste più. Tra l’altro, sempre tra i favorevoli (sempre sull’argomento Feudi) c’è anche il consigliere provinciale finiano Antonio Cammarota. Meglio di così non ci è riuscito neppure Monti che nonostante l’impronta tecnica conta qualche gruppo d’opposizione. Qui invece a Salerno di oppositori a Palazzo di Città ne sono rimasti due: Raffaele Adinolfi e Roberto Celano, con quest’ultimo che ha già opzionato, ora più che mai, la leadership cittadina del centrodestra. Per il resto, l’opposizione è stata esternalizzata. Tra questi in pole position ci sono sicuramente i Figli delle chiancarelle.