Rosamilia: Una scelta A testa Alta - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Rosamilia: Una scelta A testa Alta

Rosamilia: Una scelta A testa Alta

Filomena Rosamilia, imprenditrice, mamma, Consigliera comunale ad Eboli, Consigliera provinciale con delega alle Politiche Sociali e alla Pari Opportunità

Cosa l’ha convinta che fosse il momento di candidarsi in Regione?

La mia non è stata certo una scelta di opportunità, ma una scelta di cuore. In questi dieci anni di impegno politico – dal 2015 a oggi – ho avuto l’opportunità di tessere una rete di fiducia con tantissime persone. Ed è proprio da queste relazioni, da questa rete umana prima ancora che politica, che nasce la decisione di candidarmi al Consiglio Regionale. Perché ogni giorno, lavorando sul territorio, mi accorgo che tanti problemi necessitano di risposte che competono a livelli istituzionali superiori. La Regione, appunto. Forte dell’esperienza maturata in questi dieci anni al servizio delle comunità locali, dunque, mi candido per portare la mia visione in Regione. Ma so che insieme a me si candida un’intera comunità: le tantissime persone che hanno scelto di crederci, di metterci la faccia e l’impegno fin dal primo istante.

Tre legislature consecutive come la candidata più votata ad Eboli, poi la presidenza del Consiglio Comunale, quale prima donna nella storia della città. Infine l’elezione in Provincia. Qual è il segreto di questo consenso così ampio e duraturo?

Non credo nei segreti o nelle formule magiche. Credo nell’ascolto, nella presenza costante, nella capacità di stare accanto ai cittadini, anche e soprattutto nei momenti difficili. In questi anni ho cercato di fare  dell’ascolto, dell’attenzione ai bisogni e della difesa dei diritti la mia cifra politica. E le persone questo lo riconoscono: non vogliono promesse vuote, vogliono qualcuno che cammini insieme a loro, che condivida gioie e criticità. Questo è il mio modo di fare politica.

Lei ha le deleghe provinciali alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità dal 2022. In concreto, cosa è riuscita a realizzare in questi ambiti così delicati?

Sono ambiti che sento profondamente miei, perché riguardano la vita quotidiana delle persone. Ho lavorato per consolidare strumenti concreti che favoriscano l’accesso delle donne in politica, monitorando le presenze femminili nelle Giunte locali e nelle Commissioni. Ho dato impulso alla Consulta Provinciale alle Politiche Sociali e ho stipulato protocolli d’intesa con enti del Terzo Settore, associazioni, Istituti Penitenziari, professionisti. Mi sono impegnata nel contrasto alle discriminazioni, nella lotta alla violenza di genere e nella tutela dei diritti dei bambini. Ho fatto tutto questo operando fianco a fianco a quanti vivono e lavorano in questi ambiti, confrontandomi costantemente con loro per poter dare risposte quanto più vicine alle reali esigenze.

“A Testa Alta” è la sua lista e porta nel nome un messaggio forte. Perché questa scelta?

“A Testa Alta” non è solo un nome, è un modo di stare in politica con dignità, determinazione e soprattutto con voce libera. Rappresenta esattamente i valori in cui credo. Inoltre in lista con me ci sono altri candidati che conosco personalmente e che stimo. Parlo di  Gerardo Pagano, con cui condivido non solo la visione politica, ma anche la dedizione al nostro territorio, e di Luca Cascone, il nostro capolista, di cui conosco da vicino l’impegno profuso come presidente della IV Commissione Regionale Trasporti, al fianco del Presidente De Luca. Sono onorata di condividere con loro il mio percorso verso il 23 e 24 novembre.

  1. Lei è una delle voci più critiche verso l’amministrazione Conte. Qualcuno potrebbe dire che è solo polemica da opposizione. Come risponde?

Rispondo con i fatti. Come consigliera di opposizione tocco con mano l’incapacità amministrativa di chi governa Eboli. Il disagio è sotto gli occhi di tutti. La città è insicura, senza controllo. Il decoro urbano è, ormai, diventato un miraggio, dal centro urbano alle periferie, la città è abbandonata a se stessa e le rimostranze dei cittadini restano inascoltate. In questi anni abbiamo assistito ad una gestione scandalosa dell’ordinario in molti ambiti, uno di questi è la Scuola: l’amministrazione Conte in quattro anni ha chiuso ben tre scuole, depauperando non solo l’offerta formativa ma anche la storia della nostra città. L’ultimo plesso scolastico a cui è toccata questa sorte è stato quello della scuola dell’infanzia Agatino Aria, chiuso con una comunicazione di “vulnerabilità sismica” giunta in Comune nel mese di luglio ma resa nota solo alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico, con il conseguente enorme disagio arrecato alle famiglie, ai bambini e a tutto il personale scolastico. Oggi assistiamo, inoltre, a una crisi amministrativa senza precedenti: il sindaco Conte non ha più i numeri per governare, ma si ostina a restare, solo per tutelare interessi di famiglia. L’assenza di tre consiglieri all’ultima riunione di maggioranza, le sedute del Consiglio che saltano per mancanza del numero legale: questi non sono attacchi politici, sono fatti.

La politica non è un fatto ereditario, che non si fa con cognomi importanti. Cosa vuole intendere?

È un messaggio rivolto a chi, da sempre, usa il potere pubblico per costruire dinastie familiari, per tutelare interessi privati anziché quelli della collettività. Mi riferisco in particolare alla famiglia Conte, che fino ad un anno fa esaltava il ruolo della Meloni e criticava duramente l’operato del Partito Democratico in Regione Campania, e che ora si candida proprio in quel partito per mero opportunismo e convenienza personale. Questo è esattamente il tipo di politica che io rifiuto: una politica senza valori, senza coerenza, dove si cambiano le bandiere a seconda di dove tira il vento e di quali poltrone sono disponibili. La politica non può essere ridotta a questo.

Il suo slogan “Con me, NOI in Regione. Alla Pari” sembra voler sottolineare una dimensione collettiva. In un’epoca di personalismi politici, non è un approccio controcorrente?

Credo, al contrario, che questo sua l’unico approccio possibile se si vuole davvero agire per il bene comune. Se avrò l’opportunità di essere in Consiglio Regionale, con me ci saranno tutti coloro che ho incontrato, in questo percorso. Voglio portare la voce di ognuno, le istanze, i sogni delle comunità. La politica che voglio fare è quella dove ciascuno può e deve sentirsi protagonista.

Con la sua esperienza da Consigliera comunale e provinciale, lei ha un osservatorio privilegiato su come le politiche regionali impattano sui territori.

Quale valutazione dà dell’operato della Regione Campania?

Con la Presidenza di Vincenzo De Luca in Regione Campania si è avviato un percorso di cambiamento che ha portato la nostra regione a migliorare concretamente in tanti settori: dalla sanità alle infrastrutture, dallo sviluppo economico ai servizi ai cittadini. Parliamo di risultati tangibili che io, operando quotidianamente sul territorio, ho potuto verificare direttamente. Nel campo sanitario, gli investimenti in nuove strutture e il rafforzamento della rete territoriale hanno prodotto effetti concreti. Sul fronte delle infrastrutture, finalmente si è posto mano a opere attese da decenni: la mobilità sta cambiando il volto della nostra regione, collegando meglio i territori. Per lo sviluppo economico sono stati attivati strumenti di sostegno alle imprese e progetti per valorizzare il nostro patrimonio culturale. Nei servizi ai cittadini si sono registrati miglioramenti nel sostegno alle famiglie e nel contrasto alle povertà. Ora, però, è necessario consolidare con determinazione i progressi raggiunti e proseguire, andare ancora avanti, affrontando le sfide che ancora ci attendono. Continuità non significa immobilismo, significa capitalizzare quanto fatto e avere il coraggio di andare oltre. Per questo servono in Consiglio Regionale persone che conoscano i territori, che abbiano esperienza amministrativa, che sappiano tradurre i bisogni reali in politiche concrete.