di Marta Naddei Il bilancio 2014 dell’Asi passa l’esame del Consiglio. Dieci voti favorevoli, sette contrari e un mare di polemiche relativo alla posizione dei consiglieri di minoranza, di nuova indicazione della Provincia di Salerno, a cui non è stato concesso di partecipare né di votare. Il motivo è ben presto spiegato dallo stesso presidente del consorzio delle aree industriali Gianluigi Cassandra: «La comunicazione di revoca e sostituzione dei due componenti mi è giunta nella stessa giornata in cui era fissata l’assemblea. Io non ho fatto altro che seguire la procedura, ovvero trasmettere tutto dapprima all’ufficio legale che poi impegnerà la sezione amministrativa per giungere poi all’inserimento nell’ordine del giorno della prossima riunione. Io ho fatto la convocazione lo scorso 15 giugno, la nota della Provincia mi è arrivata il 30. Cosa pretendevano? Qui giochiamo o ritroviamo il rispetto per le istituzioni?». A parere della minoranza, la presenza dei due consiglieri espressione della Provincia avrebbe potuto mettere a rischio l’approvazione del rendiconto di gestione 2014 ma, a parità di voti, quello del presidente avrebbe avuto doppio valore e, dunque, il risultato non sarebbe cambiato. Discorso diverso per quanto riguarda Anna Ferrazzano, nuovo nome del Comune di Salerno in sostituzione del dimissionario Enzo Napoli: «Palazzo di città ha seguito tutto l’iter in maniera corretta». Una guerra fredda, quella della Provincia nei confronti di Cassandra, che si protrae ormai dall’ottobre dello scorso anno quando – cambiata la guida di palazzo Sant’Agostino – il nuovo assetto politico provinciale puntò la poltrona del presidente dell’Asi: una battaglia al momento vinta da Cassandra, supportato dai provvedimenti del Tar di Salerno che lo hanno tenuto in sella dopo i decreti della Provincia. «Non faccio il presidente per capriccio – ha detto Cassandra – Il mio mandato dura cinque anni e lo porterò a termine. Chi verrà dopo farà quel che vorrà ma sempre nel segno della continuità del lavoro intrapreso da noi». Il punto, secondo il numero uno dell’Asi, è che «il sistema anglosassone dello “spoils system” ad enti come questo non è applicabile. Noi siamo tecnici e da tecnici andiamo avanti. Io sono stato eletto, non nominato e la mia intenzione è quella di portare a termine il mandato che mi è stato conferito. Abbiamo ancora un anno di lavoro davanti a noi». Il lavoro svolto dall’Asi nel 2014 si traduce con un utile di 50mila euro – a fronte dei precedenti 500mila – ed un aumento dei costi di servizi di circa un milione di euro; costi, questi ultimi, sostenuti a titolo di investimento nell’area del Cratere. Tra i risultati dell’anno passato, da registrare anche i nove nuovi insediamenti con un incremento occupazionale di 440 unità. Molto consistenti sono stati anche i drastici tagli al costo del personale, che saranno destinati a proseguire: «Io e i consiglieri – ha detto Cassandra – ci siamo già ridotti lo stipendio una prima volta e credo che presto replicheremo. Nel frattempo abbiamo anche dismesso le quote di partecipazione alla Federazione consorzi industriali e non abbiamo neanche l’auto aziendale. Le difficoltà ci sono ma noi siamo fiduciosi e andiamo avanti senza problemi».
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