di Erika Noschese
L’allarme è scattato ancora una volta all’interno dello stadio comunale Vestuti di Salerno. Le attività sportive sono state interrotte a causa di un’invasione di vespe e calabroni, una problematica che, secondo il vicepresidente dell’ASD Arechi Rugby, Luca Lambiase, solleva questioni ben più profonde sulla gestione delle strutture sportive in città alla vigilia dell’inizio della stagione sportiva che rischia di subire rallentamenti di non poco rilievo. Lambiase non usa mezzi termini, sottolineando come la sua squadra, e altre realtà sportive, si trovino in una situazione di stallo. “Non abbiamo soluzioni perché purtroppo possiamo usufruire solo del Vestuti. Come il football americano, perché siamo uno sport che può essere praticato solo su un rettangolo di gioco. Purtroppo, non ci sono altri campi da poter sfruttare, quindi spero che si risolva presto la situazione”. La gestione del campo, spiega il vicepresidente, è in gran parte a carico delle società stesse. “Siamo noi, in concorso con il football americano, che ci occupiamo del campo. Il bel campo, pieno d’erba che tutti vedono lo si ha perché siamo noi a curarlo, perché ci è permesso farlo poiché sappiamo che Salerno ha problemi sul tema. È inutile ribadire sempre le stesse cose. In assenza di misure idonee, Salerno resterà sempre abbandonata a sé stessa per quanto riguarda gli sport minori”. Lambiase critica aspramente l’ingerenza della politica. “Purtroppo, ci sono tanti agenti esterni, anche di matrice politica, che spesso vogliono puntualizzare pur senza risultati, per mera battaglia politica. Quando i politici entrano nel campo, solitamente io esco. Quando si mette la politica nello sport, purtroppo lo sport è finito. Inoltre, sono sempre stato propenso all’operatività, quindi preferisco il fare al parlare. Purtroppo, aggiungo”. La sua è una denuncia chiara: la mancanza di attenzione si estende a tutti gli sport diversi dal calcio. “Come noi, ha abbandonato gli altri sport minori, quali il football americano, il basket e non solo. Addirittura, l’handball, una società con una squadra in serie A, non sa dove giocare o dove allenarsi. Qui si parla solo di calcio e io, pur amante del calcio, ammetto che qui si vive solo di questo”. Riguardo l’attuale emergenza, Lambiase fornisce un quadro preciso basato sui sopralluoghi degli esperti. “Fortunatamente siamo all’inizio della stagione sportiva, ma questa situazione va gestita adeguatamente e solo chi è presente e si preoccupa davvero della questione può dare spiegazioni adeguate in merito. I professionisti che sono passati al ‘Vestuti’ hanno effettuato un sopralluogo, controllando la situazione e comunicandoci che altri alveari possono essere presenti anche a 4 km di distanza dallo stadio, ma risultano attratte dal campo poiché oggi è verde e non più di terra battuta”. La nuova erba, a quanto pare, ha creato l’habitat perfetto. “Quando prima il campo era un vero e proprio deserto, totalmente giallo, questo problema non c’era. Vespe e altri animali, che si cibano di infiorescenze, trovano nell’area del ‘Vestuti’ un habitat ideale”. La soluzione, però, non è a portata di mano. “Non è una situazione che si può risolvere in un solo giorno. Si potrebbe disinfestare, ma occorre poi una manutenzione costante e un’attenzione altrettanto costante al tema, altrimenti il problema potrebbe tranquillamente ripresentarsi”. L’attenzione si sposta poi sulla mancanza di fondi. “Oggi non ci sono fondi per la riqualificazione dello stadio ‘Vestuti’, quindi bisogna sempre tamponare”. Il vicepresidente sottolinea l’importanza storica e sociale della struttura, “storico ed è posizionato in pieno centro cittadino”. Al suo interno, ricorda, convivono diverse discipline: “tre palestre che ospitano attività di judo, atletica, taekwondo, MMA, full contact, Jiu-jitsu, lotta greco-romana, boxe. In più ci sono società come la nostra, che fa rugby, il football americano, oltre a numerose società di atletica leggera che sfruttano l’unica pista presente in tutta la città di Salerno”. La tutela di questi atleti è una priorità. “La mole di atleti presenti, da tutelare e preservare, è inimmaginabile. E in una posizione strategica come quella del ‘Vestuti’, esattamente al centro della città come se fosse l’occhio di Salerno, non può non essere tutelato e messo a disposizione nelle migliori condizioni possibili”. Lambiase ribadisce che il problema principale per la crescita degli sport minori è la carenza di strutture adeguate. “La difficoltà più evidente per la crescita e lo sviluppo dei cosiddetti ‘sport minori’ è rappresentata proprio dalle strutture. Una società che ha una struttura, funzionante, può gestirla e renderla polivalente se è gestita da chi davvero si occupa di sport e se ne preoccupa”. Il dirigente lamenta anche la mancanza di riconoscimento per i risultati raggiunti. “Noi facciamo sport per davvero, spendendo soldi di tasca nostra perché si tratta di una passione. Se però la gestione non è più sportiva, ma politica, non si fa nulla di buono. Invece sono certo che a Salerno si possa fare tanto per gli sport minori. Noi siamo stati in serie B per diversi anni, ma la gente faceva fatica a riconoscerci. Eppure, siamo l’unica società rugbistica di Salerno che ha militato in serie B, tra l’altro per anni, anche al pari della Salernitana dello scorso anno”. Lo stesso destino, aggiunge, vale per altri sport, che non vengono valorizzati. Infine, una speranza per il futuro, ma anche un appello per il presente. “Si parla della struttura sportiva che sta per nascere a Brignano, che prevede da progetto la realizzazione di un campo di rugby. I tempi sono lunghi, immagino, molto lunghi. Spero che al più presto quella struttura sia fruibile, ma allo stesso tempo il ‘Vestuti’ va sistemato, non di certo chiuso o, peggio ancora, abbattuto. È la storia di Salerno, ha rappresentato anche cinematograficamente la storia sportiva della Campania”. L’augurio di Lambiase è che la struttura possa sopravvivere alle generazioni: “Mi auguro che i miei figli e anche i figli dei miei figli possano vederlo e giocarci all’interno. Magari non partiamo da una vera e propria ristrutturazione, ma anche solo una serie di attività di manutenzione a cadenza regolare possono rendere tutto più semplice”.





