Pagani. Bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale, diventa definitiva la condanna per un 57enne paganese: 3 anni e 3 mesi di reclusione come deciso dall’Appello di Salerno che aveva confermato il giudizio di primo grado per l’imprenditore che gestiva un’azienda di trasporti.. Ricorso respinto, quindi, dalla Corte di Cassazione. Secondo i motivi del ricorso l’imputato era risultato sconosciuto all’indirizzo indicato e l’omessa notifica aveva determinato che egli non abbia avuto conoscenza effettiva del procedimento nei suoi confronti. La prima notifica per la vocatio in ius relativa al giudizio in primo grado è stata fatta a mani della moglie dalla polizia municipale, esattamente presso la residenza indicata dall’imprenditore, dove poi è risultato sconosciuto nella fase d’appello quindi sempre l’imprenditore aveva dichiarato nuovamente residente nell’indirizzo dove è stato annotato quale “sconosciuto. La Cassazione ha ritenuto “che la notificazione del decreto che disponeva il giudizio, effettuata presso il domicilio reale a mani di persona convivente, anziché presso il domicilio eletto, e seguita da una richiesta di rinvio della udienza per motivi di salute non potesse considerarsi inesistente e quindi equiparabile ad una notificazione “omessa” ma dovesse piuttosto reputarsi idonea, in concreto, a determinare la conoscenza dell’atto da parte dell’imputato”. Il quale ha conferito mandato al proprio difensore per l’impugnazione, a seguito della condanna in primo grado nel processo che lo aveva visto regolarmente destinatario di notifica di citazione. “Il giudizio d’appello- scrivono gli ermellini-, svoltosi proprio sulla base di tale sua impugnazione, con rito emergenziale Covid 19 in udienza non partecipata, ha consentito la regolare difesa dell’imputato, mediante deposito di conclusioni scritte da parte del difensore di fiducia nominato ed analisi compiuta di tutte le sue censure. Per questo motivo, aggiunge la Cassazione, il ricorso non accolto e va respinto. Condanna quindi definitiva per il 57enne imprenditore paganese accusato di bancarotta fraudolenta dell’azienda di autotrasporti: per quel reato è stato condannato a tre ani e tre mesi di reclusione come stabilito sia dal primo giudice, che dalla Corte d’Appello di Salerno e infine dalla Cassazione che, motivando la decisione, ha confermato il verdetto.





