I creditori del Cstp non si accontenteranno di certo del 35% della somma. Dietro l’angolo la mancata accetazione del piano concordatario e, di conseguenza, lo spettro del fallimento per l’azienda di trasporto pubblico salernitana. Fa già discutere il piano concordatario approntato dal collegio dei liquidatori del Cstp e che dovrà passare prima al vaglio dell’assemblea dei soci e poi portato dinanzi al giudice delegato del Tribunale fallimentare, Maria Elena Del Forno. A quanto trapela già numerosi creditori dell’azienda salernitana avrebbero posto il veto sulla esigua percentuale che il Cstp vorrebbe corrispondere in regime di concordato preventivo. Per mantenere gli equilibri ed evitare che il piano concordatario vada incontro ad una sonora bocciatura da parte dei fornitori e dello stesso Tribunale fallimentare, la percentuale da versare sul debito accumulato dal Cstp dovrebbe aggirarsi tra il 60 ed il 65%. Per quel che concerne il versante dei lavoratori, per quanto riguarda i loro arretrati rientranti all’interno del documento fallimentare, non dovrebbero esserci problemi: riceveranno immediatamente le spettanze di settembre e la metà di quello di ottobre, i ticket scaduti (non li prendono da maggio scorso) e uno dei due premi di risultato rimasti in sospeso. Al vaglio c’è la modalità di corresponsione del secondo premio di risultato che potrebbe essere agganciato ai trattamenti di fine rapporto o spalmato, di mese in mese, sui vari stipendi.
Capitolo delibera della Provincia. Lunedì mattina, alle 10.30, l’assessore provinciale Luigi Napoli incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali proprio per discutere della famosa delibera 339 contenente una previsione di taglio al settore del trasporto pubblico locale di cinque milioni di euro, di cui 1 milione e 800 mila euro solo per quel che concerne il Cstp. E l’assessore Napoli, a seguito delle esternazioni del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che ha invitato la Provincia a revocare l’atto, replica affermano che «il sindaco di Salerno, con i suoi ritornelli sul Cstp, continua a cavalcare la tigre cercando di volgere a proprio favore una situazione difficile in cui è coinvolto essendone l’artefice. I tagli al settore del trasporto pubblico, da parte della Provincia di Salerno, di cui si riempie la bocca per meri fini elettorali, non sono operativi. Il primo cittadino di Salerno – sottolinea- farebbe bene a saldare il suo debito con il Cstp invece di andare avanti con il consueto scarica barile sulla Provincia, denunciando vecchi modelli clientelari di cui egli è maestro e per i quali verrebbe da dire “il bue chiama cornuto l’asino”».