di Andrea Pellegrino
E’ rimasto solo Guglielmo Vaccaro. Per il resto ieri erano tutti baci ed abbracci per Vincenzo De Luca. Compresa Pina Picierno che con un tweet ha dato il benvenuto al nuovo candidato. Stessa cosa per Francesco Nicodemo e tutto il gruppo dei renziani. Così all’insaputa di Matteo Renzi, che resta in silenzio sul caso campano, i renziani vestono i panni deluchiani. Sostanzialmente l’operazione romana, con il piano B chiuso nel cassetto (quello che prevedeva l’annullamento delle primarie) può dirsi fallita e da ora in poi – salvo naturalmente colpi eclatanti di scena – il candidato sarà Vincenzo De Luca. Con o senza Severino. E l’ex sindaco di Salerno pare che abbia convinto perfino Gennaro Migliore, suo iniziale competitors nella battaglia delle primarie. «Mi sono congratulato con lui – dice il deputato ex Sel – ed ora sarà lui a dover condurre la coalizione verso la vittoria». Ma di sicuro la vittoria di De Luca rappresenta il fallimento (politico) del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi che al Nazareno aveva fatto partire l’ordine: «Tutti tranne De Luca». In campo contro tutto e tutti ora resta il salernitano Guglielmo Vaccaro che denuncia brogli e primarie falsate. D’altronde lui lo scorso anno era arrivato ad occupare la sede del Pd di Salerno pur di denunciare anomalie nel sistema delle primarie nel feudo di De Luca. «Faranno vedere solo i verbali – dice Vaccaro (intervistato a La Zanzara) -; delle schede secondo me non ci sarà traccia». E quanto al partito dice: «Penso che si debba commissariare la segreteria regionale del Pd. Abbiamo avuto una segretaria (Assunta Tartaglione) che non è stata in grado di gestire la situazione». Quanto a Renzi avverte: «Se lascerà un condannato (Vincenzo De Luca) in campo per la guida della Regione Campania, la mia autosospensione dal partito diventerà un vero e proprio abbandono. Vincenzo De Luca non può avere il mio sostegno».