“La discussione che si è aperta sulla vicenda relativa alla Fondazione Ravello, sia sulla stampa che sui social network, non sempre si mantiene su livelli all’altezza del nome e del prestigio di Ravello. Come più volte ribadito, e da più parti riconosciuto, la mia azione non è mai stata improntata a strumentalizzazioni politiche né condizionata da interessi personali”.
E’ quanto scrive il sindaco di Ravello e presidente della Fondazione Ravello, Paolo Vuilleumier, a proposito delle vicende e degli eventi che stanno caratterizzando in queste ore il dibattito sul futuro della Fondazione.
“Purtroppo ho dovuto constatare, specie negli ultimi giorni, cadute di stile e, a volte, il ricorso ad un linguaggio e a metodi per niente intonati alla tradizione di civiltà e di compostezza della nostra comunità – aggiunge – Il che non rispecchia la realtà di questa città e della stessa sua Fondazione. E’ deprecabile l’atteggiamento di qualcuno che diffonde la propria “verità assoluta” a mezzo di volantini anonimi, recapitati nella notte a destinatari preselezionati in base alle idee e all’appartenenza. Ravello non può far passare sotto silenzio i volgari attacchi denigratori verso tanti che, in queste ore, a vario titolo, sono attori della vicenda”.
“Ringrazio per gli attestati di stima, per gli auguri formulatimi, per la condivisione della fermezza con cui ho affermato il rispetto delle regole e della democrazia – prosegue – Ravello è sempre stata estranea a meccanismi che anche soltanto vagamente possano essere riconducibili a comportamenti di tutt’altra natura! Esprimo solidarietà all’onorevole Brunetta e al presidente Caldoro, nei confronti dei quali, da parte mia, non vi è mai stata opposizione politica e preconcetta. Anzi ho sempre avuto modo di apprezzare l’affetto e la vicinanza di entrambi a Ravello”.
“Purtroppo la ricostruzione dei fatti relativi al rinnovo degli organi della Fondazione spesso non è stata rispondente alla realtà – evidenzia Vuilleumier – La maggioranza dei rappresentanti dei soci fondatori mi ha eletto presidente della Fondazione, individuando nel sindaco di Ravello la figura istituzionale capace di interpretare un ruolo di garanzia per tutti, molto importante in una fase così delicata. Non esiste incompatibilità tra la carica di sindaco e quella di presidente della Fondazione Ravello. Del resto moltissime fondazioni liriche e culturali sono presiedute da sindaci. Ho più volte chiarito la mia posizione, da sempre e tutt’oggi orientata verso la ricerca dell’unità e della condivisione”.