“Nel corso di questi anni il Partito Democratico in provincia di Caserta ha vissuto vicende alterne che hanno eroso la fiducia dei militanti e degli elettori. Il tesserificio nelle tabaccherie, il trasformismo degli amministratori locali che dal centrodestra hanno trovato ospitalità sotto le insegne del Pd e l’incapacità di aprire ad un sano protagonismo di giovani e nuove energie hanno reso il clima avvelenato e respingente. Gennaro Oliviero, non da oggi, ha leso l’immagine della nostra comunità politica e questo ultimo atto doloroso giunge tardivo e avrebbe potuto essere evitato se un’intera classe dirigente fosse stata ascoltata”. É l’affondo dell’eurodeputata del Pd, Pina Picierno, contro il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, al quale ieri è stata negata la tessera del partito. Picierno e Oliviero già in passato sono finiti in rotta di collisione. La europarlamentare casertana (anche Oliviero è di Terra Lavoro) non risparmia critiche alla dirigenza del suo partito perché, dice, “in questi anni abbiamo perso tantissime energie e altre oggi vengono penalizzate da un salomonismo davvero poco comprensibile”. E commenta in modo critico anche le scelte compiute dal commissario del partito in provincia di Caserta, Susanna Camusso, riguardo alle iscrizioni rifiutate, oltre che ad Oliviero, ad altri amministratori casertani del Pd. “Come si possono assimilare vicende come quella di Oliviero a quelle di Silvio Sasso o Massimo Schiavone (candidato col Pd alle ultime europee) che, per fare un esempio, hanno creato un progetto civico alternativo di centrosinistra a Sessa Aurunca proprio per protestare contro le scelte fatte da Oliviero?”, si chiede Picierno. “O ancora come possiamo includere un amministratore capace e corretto come Vito Marotta dentro questa vicenda? Un mistero inoltre – commenta Picierno – i casi di Fabio Civitillo e Agostino Navarra, a cui non sarebbe stata riconosciuta la tessera perché contrari al referendum sull’autonomia differenziata”. “Ritengo – conclude Picierno – che sia necessario fare molta attenzione nel maneggiare una materia così delicata come le regole che disciplinano la vita di una comunità. Attenzione che purtroppo non mi pare di poter riconoscere nelle decisioni fin qui adottate dalla commissaria del pd casertano”.
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