Se c’è un candidato meritevole di essere il futuro primo cittadino, questo è lo scrittore De Silva. Dubito che questo rientri nelle aspirazioni di uno dei migliori scrittori italiani del momento. Ma se per caso accettasse un’avventura del genere, sono sicuro che, a partire dal mio, avrebbe un mare di voti dei salernitani. Perché, finalmente, vedrebbero in lui un personaggio capace di esprimere un sincero, struggente amore per questa povera città. La puntata di domenica 1 dicembre di L’ Avvocato Malinconico è stata bellissima. Lo stile dimesso, disilluso, onesto di Massimiliano Gallo (che interpreta Malinconico magistralmente) contrasta, all’improvviso, nella sceneggiatura sontuosa di Salerno illuminata di notte. E’ un tocco di magia che eleva a fiaba il realismo dei dialoghi scarni e dei luoghi dimessi in cui si volge la vicenda durante il giorno. Salerno di notte appare nello splendore dorato di quei cordoni di luci gialle che, fino al luglio di quest’anno, facevano da abito luccicante da sera a un concerto urbano banale e trascurato, povero, essenzialmente. Le cronache giornalistiche cittadine sono piene da mesi, ormai, delle invettive dei salernitani contro la sciagurata, incomprensibile, fretta con cui si è sostituita la vecchia illuminazione con gli anonimi lampioncini a led che ha installato la società Edison Next, del Gruppo Edison. Ma chi ha fatto il progetto infelice, bollato al suo esordio nientemeno che da De Luca? Pare che la pubblica illuminazione sia la maledizione per il blocco di affiliati alla cordata politica del Governatore. Il Presidente Alfieri, stando alle cronache giudiziarie, è scivolato proprio sulla buccia di banana dei lampioni pubblici. Vicenda diversa, è chiaro, dai lampioni di Salerno. Ma anche per Salerno, è il caso di dirlo, occorre fare chiarezza. Dunque, esaminiamo i punti che legittimano le domande. Edison Next, che pare essere l’altro attore di un project financing in partenariato con il Comune di Salerno, si aggiudica l’appalto per l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione di Salerno garantendosi la gestione della rete per nove anni. Edison Next è la punta di diamante nella crescita esponenziale dei profitti del Gruppo Edison negli ultimi due anni. Si capisce, dai comunicati su internet, che la riqualificazione energetica è stata, dal 2022 la manna dal cielo per il colosso Edison. Ora, che fa Edison Next? Dai suoi stessi comunicati la ditta si propone ai Comuni e agli Enti come soggetto altamente qualificato per l’efficientamento energetico propugnato dall’Europa. E qui siamo d’accordo. Ma, come ogni appalto, occorre un progetto da finanziare. A parte il finanziamento economico, la parte progettuale a chi spetta? Dalle scarne informazioni fornite dall’amministrazione cittadina, parrebbe, dico parrebbe, che la parte progettuale sia stata a carico della ditta esecutrice. Beninteso, sotto la sorveglianza dei tecnici comunali. Fatto il progetto, comunque, Salerno a luglio scorso di illumina (si fa per dire) di nuova luce, fredda, anzi freddissima. E De Luca subito parla di alcune zone che somigliano alla Necropoli di Fratte quanto a buio pesto. Il Sindaco Napoli dice che si correrà ai ripari. L’Assessore Loffredo rincara la dose, promettendo rimedi immediati. Non si è visto nulla, forse perché c’era ancora buio in città. Una domanda sorge allora imperiosa. Occorreva, per la sostituzione degli impianti, un progetto esecutivo. Esecutivo vuol dire dettagliato, anzi, dettagliatissimo. Zona per zona, strada per strada, con misurazione del “lumen” necessario a seconda delle innumerevoli distinte situazioni. Questo vuol dire progetto esecutivo. Ma allora, come è che non si vede niente e regna il buio? Ma allora, forse, il progetto esecutivo non è stato? La riprova sono le dichiarazioni di De Luca e del Sindaco Napoli, che rassicurano che si correrà ai ripari. Ma, legalmente, come si fa a riparare un progetto definito esecutivo? E’ una parola. Significa ammettere che il progetto è stato sbagliato, e lo si può correggere all’istante! Ma allora, come è che è stato approvato come esecutivo? Si è detto negli atti pubblici approvativi che il progetto era buono, e poi si è detto pubblicamente che era sbagliato. Si è detta una cosa non vera, cioè. Di chi la colpa di una affermazione non vera? Affermazione non vera significa, indipendentemente dal dolo o meno, affermazione falsa obiettivamente. Ecco perché il Sindaco attuale, tra la Festa della Pizza e quella del Panettone d’Autore, e prima della Festa della Zeppola di Natale e dello Struffolo di Capodanno, dovrebbe fare luce, sempre si fa per dire, su questa questione della luce pubblica. A noi salernitani, per il momento, resta la nostalgia per la Salerno notturna che la prossima puntata dell’Avvocato Malinconico ci darà. Vota De Silva!
Michelangelo Russo