di Arturo Calabrese
Abbandono, sporcizia, rifiuti, lapidi rotte e lasciate in terra, resti umani. In una parola: degrado. È questa la situazione del cimitero di Perdifumo dove c’è di tutto tranne che il dovuto rispetto per i cari estinti.
Come si può vedere dalle immagini a corredo di questo articolo, e quindi assolutamente insindacabili, in quel luogo sacro viene meno la benché minima manutenzione. Nel comune di cui fanno parte il consigliere Andrea Russo, colui il quale alla Comunità Montana Alento Monte Stella ha sfiduciato sé stesso e la cui moglie Ghelmina Maria Pepe il giorno dopo ha presentato domanda per un concorso bandito dal comune di cui è sindaco chi è stato appoggiato per la carica di presidente, il vicesindaco Marseo Ronzio, individuato dopo un bando che cercava però una figura femminile, e l’eterno sindaco Vincenzo Paolillo, primo cittadino incontrastato del centro cilentano, il cimitero costituisce una grandissima emergenza.
Oltre al mancato rispetto per i cari estinti, nonostante l’importanza di tale concetto, c’è da registrare quella che può essere una criticità sanitaria molto importante. in uno spazio, infatti, da una cassetta inserita in loculo, che può tranquillamente essere definito ossario, spuntano dei resti umani. Consiglieri ed amministratori, quindi, sono ciechi rispetto ad un qualcosa che altrove farebbe gridare allo scandalo, ma che evidentemente in Cilento diviene tollerabile.
Nel caso specifico, si tratta di una piccola cappella privata il cui accesso è bloccato da un cancello in ferro ma ugualmente accessibile a causa della mancanza di vetri tra le inferriate. Quelle ossa umane, quindi, sono in balia anche degli animali che possono entrare nel locale senza alcun tipo di problema. Non è dato sapere perché chi amministra Perdifumo, e al netto di qualche piccolo cambiamento è la stessa squadra degli ultimi anni, mantenga questo stato delle cose nel civico cimitero, un luogo che dovrebbe invece essere tenuto nel migliore dei modi.
Lo si dovrebbe per l’elemento di cui sopra, e cioè la reverenza per chi non c’è più, ma anche per un’accoglienza consona da riservare ai visitatori che in quel luogo hanno il proprio caro estinto. Il cimitero di Perdifumo è l’emblema di questa amministrazione.