Lotta ai Giudici, ma il vero obiettivo è il Quirinale - Le Cronache Ultimora
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Lotta ai Giudici, ma il vero obiettivo è il Quirinale

Lotta ai Giudici, ma il vero obiettivo è il Quirinale

di Michelangelo Russo

Le parole sferzanti di quel rubicondo giullare paffuto e allucinato che è Elon Musk hanno originato la prevedibile reazione del Presidente Mattarella, ultimo argine temibile per il maldestro Governo Meloni.

La grossolanità culturale e politica di questo miliardario sudafricano che pensa di essere Newton o Galilei è stata, per così dire, una fortuna. Ha smascherato, alla fine, il disegno subdolo che c’è dietro al progetto di riforma costituzionale meloniano sulla Giustizia. La trappola involontariamente costruita da Musk ha messo in evidenza quanto sia pericoloso il progetto governativo di introduzione del Premierato. Che mira alla legittimazione del Premier parlamentare eletto dalla maggioranza a ricoprire automaticamente il ruolo di Primo Ministro senza possibilità di investitura da parte del Presidente della Repubblica. Che diventa una figura secondaria, di mera rappresentanza. Un Presidente dimezzato, il cui ruolo di mediatore in nome dell’Unità della Nazione e di Garante della Costituzione, con tutela dei diritti delle minoranze politiche, è praticamente finito. Nello stesso senso va l’acredine del Governo sulla scelta dei giudici della Corte Costituzionale. Dopo il dimezzamento della figura del Presidente della Repubblica, una Corte Costituzionale di parte accresce il potere del Governo polulista. Un po’ come negli Stati Uniti, dove Trump si è nominato, alla fine del precedente mandato, i giudici di estrazione repubblicana che gli hanno assicurato la maggioranza dell’Alta Corte. Che lo ha salvato dai suoi guai giudiziari. Si dirà: ma in fondo gli Stati Uniti sono un esempio di Democrazia. Non è esattamente così. La Carta Costituzionale americana ha più di duecento anni, ed è espressione di un mondo arcaico e preindustriale. Le democrazie europee hanno attraversato l’orrore delle dittature del Novecento, e hanno costruito quel sistema di contrappesi che ha garantito il percorso evolutivo delle società del vecchio continente in forma di coesistenza e solidarietà che l’impianto democratico americano non conosce. E’ proprio la democrazia costituzionale americana che con Trump, e gli avventurieri del tipo di Musk, sta dimostrando le sue falle in tema di garanzie delle minoranze politiche. Il modello americano, cui guarda Meloni per propagandare il presunto modernismo del progetto della destra nostrana, è quindi in realtà un modello antiquato di democrazia che sta evidenziando la spaccatura profondissima della società americana sui grandi temi della libertà e della solidarietà sociale. Lo stesso progetto trasteverino di Meloni di ammodernamento della nostra Costituzione, in fondo, ripercorre per grandi linee un passato tragico dell’Italia del ventennio. Non è un mistero che i rapporti di Mussolini con Vittorio Emanuele III furono sempre pessimi. Il Re d’Italia non fu mai uomo di statura, in tutti i sensi. Ma rappresentava pur sempre l’unità della Nazione, in cui aveva messo radici lo Statuto Albertino. Mussolini non ebbe mai, perciò, il coraggio di destituire il Re, nonostante lo sprone di Hitler in tal senso. Quanto fosse ancora vivo lo spirito costituzionale negli italiani si vide con l’avvento della Repubblica Sociale fascista. Alle centinaia di migliaia di soldati italiani prigionieri nei lager nazisti fu offerta la libertà dalla Repubblica di Salò qualora avessero portato giuramento di fedeltà a Mussolini. Quasi tutti, nel gelo e nella fame di quei campi, rifiutarono. Avevano giurato fedeltà al Re d’Italia, Capo dello Stato, e non a un Capo di Governo. Preferirono in tanti la morte sicura, piuttosto che il disonore. Questo Governo, prima di spingersi nelle avventure costituzionali, farebbe bene a non sottovalutare le capacità di resistenza delle nostre Istituzioni. Comprese le Forze Armate. I nostri militari sono uomini e donne cresciuti nella cultura Costituzionale Repubblicana. A quella hanno giurato fedeltà. E lo Stato è rappresentato dal Presidente della Repubblica. Nel mondo in cui allunga l’ombra oscura di un neo-feudalesimo di baroni multimiliardari con l’ambizione di governare il mondo come una Spectre di onnipotenti, le Costituzioni dei Paesi Europei fondatori sono i James Bond che faranno fallire i progetti criminali dei cripto-magnati multinazionali.

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