di Arturo Calabrese
Dopo la svolta nelle indagini con l’inserimento del nome di Kai Dausel nel registro degli indagati, elemento che ha segnato una svolta nel caso della morte d Silvia Nowak a Castellabate, ci sono delle indiscrezioni che però la Procura di Vallo della Lucania ha smentito. Una telecamera di sorveglianza, secondo tali voci, avrebbe inquadrato un uomo che, dopo l’uscita di Silvia dalla casa di Ogliastro Marina, si sarebbe diretto in un’area che conduce al luogo del ritrovamento.
Qui, non molto lontano dalla casa ove la donna abitava col compagno oggi indagato, il suo corpo è stato rinvenuto il 18 ottobre scorso, seminudo e in parte carbonizzato. Su questo aspetto, non c’è alcuna conferma da parte di chi indaga. Anche l’avvocato dell’uomo, tedesco a sua volta come la donna morta, smentisce la cosa, dicendo che c’è sì un video che riprende qualcuno ma si tratta del suo assistito che il giorno della scomparsa, alle 17.30 circa, avrebbe lasciato la casa per cercare aiuto dato che la donna non rientrava. Questo secondo la testimonianza dello stesso Dausel, parole che il legale Felice Carbone ovviamente riporta. Ma i misteri intorno alla vicenda sono davvero tanti. La donna si è allontana da casa con una ciotola e un guinzaglio: doveva salvare un cane, doveva assistere un animale?
C’è poi il mistero della telefonata: è vero che Silvia Nowak è stata chiamata da qualcuno e per tale motiva è uscita? Forse qualcuno che per l’appunto l’ha attirata fuori con la scusa di un cane ferito.
Le indagini
Come sempre accade in questi casi, gli inquirenti non tralasciano alcuna traccia o pista. Sul posto, nei giorni scorsi, sono arrivati anche i Ris. Gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche, un reparto militare dell’Arma dei Carabinieri che è spesso attiva sui luoghi del delitto per affiancare chi indaga e per dare nuove basi su cui lavorare, sono stati a Castellabate nella frazione di Ogliastro Marina per cercare tracce.
Si è in attesa di quei risultati che potrebbero aprire nuove piste, come si è in attesa anche dei risultati dell’esame necroscopico sul corpo di Silvia Nowak. Da quanto si apprende da alcune indiscrezioni, la donna è stata uccisa con un oggetto contundente. In seguito, e forse in un luogo diverso rispetto a quello del ritrovamento, sarebbe stata data alle fiamme. Insomma, un vero e proprio mistero che si continua ad infittire giorno dopo giorno.
La comunità di Castellabate ha, a pochi giorni dal ritrovamento, organizzato una fiaccolata per ricordarla. Sono stati apposti anche dei fiori vicino al luogo del ritrovamento. Silvia Nowak era sparita il 15 ottobre, un martedì, ed è stata ritrovata tre giorni dopo, venerdì 18 ottobre. Il compagno Kai Dausel è stato subito ascoltato dagli inquirenti, ma in un primo momento non è stato indagato, almeno non ufficialmente. Evidentemente, qualcosa durante le indagini non ha convinto chi le sta portando avanti e si è dunque deciso per l’iscrizione nel registro. L’uomo, come riferito dal legale, si dice estraneo.