di Alessandro Turchi, presidente di Salerno
Migliore
Le auto, sempre più invadenti, i parcheggi selvaggi, le strisce pedonali come optional, con i pedoni costretti a lunghi minuti di sosta per attraversare, i negozianti che lasciano per strada, già dal mattino, cumuli di spazzatura, tavolini di bar e ristoranti che invadono i marciapiedi in spregio alle norme che regolano l’occupazione di suolo pubblico. Si ha sempre più l’impressione di una città senza regole, senza controlli, senza un minimo di senso civico, con molti cittadini che, sconfortati, si lasciano andare ad atteggiamenti decisamente incivili. Ieri mentre chi scrive camminava su un marciapiede di Pastena, facendo il solito slalom fra tante deiezioni canine, ha sentito distintamente una “signora” dire ad un’amica, “beh, cestini non se ne vedono, chiaro che ‘sta carta la butto a terra”. Come se il bene della città, la sua pulizia, il rispetto delle norme, siano solo un optional da utilizzare solo se tutto funziona. L’idea che si ricava da tutta la serie di atteggiamenti e indicatori appena citati è quella di una città, Salerno, alla mercè di cittadini abituati a sbrigarsela da soli, a volte con tanta pazienza, a volte con atteggiamenti decisamente incivili, altre volte lamentandosi ma sostanzialmente abituandosi ad un certo andazzo. In tutto questo c’è un convitato di pietra, questo convitato è quello che una volta si chiamava Vigile Urbano e che oggi è denominato, ma la sostanza non cambia, Guardia Municipale. Sono poche le Guardie Municipali, sono tutte in ufficio e nessuna per strada. Si ripete che saranno fatte assunzioni, che stanno invecchiando, la verità vera non si sa, ma quel che è certo è che la città è in preda all’anarchia o, per meglio dire, all’autogestione. Come spiegare diversamente quanto quotidianamente siamo costretti a vivere, a vedere, a giustificare, se non con la loro latitanza? E questo vale per tutti i quartieri, sia chiaro, compreso il centro. Non un vigile che abbia lo scrupolo di multare le auto in doppia fila con il solito foglietto giustificativo sul cruscotto. Non un controllo alla documentazione del bar che con i tavolini impedisce il passaggio di automobili, non un fischio a chi attraversa senza rispettare le strisce o, all’opposto, all’automobilista che non accenna neanche la frenata in prossimità del passaggio pedonale. Latitanti. Latitanti. Latitanti. Dove sono non si sa, ogni tanto, come in questi giorni, si attivano in modo casuale, elevano qualche multa a casaccio per divieto di sosta, poi scompaiono di nuovo. Nella foto, scattata dalle parti della Cittadella Giudiziaria, un vigile che multa e fa rimuovere alcune auto che occupano gli spazi dei motorini. Giusto, bravo, ma mentre passa il tempo a fare questo, mentre attende il carro attrezzi e sovrintende alle rimozioni impegnando il proprio turno con queste incombenze, le strade principali sono occupate da auto in doppia e terza fila, con un traffico pesante, rallentato, mentre la gente non riesce ad attraversare sulle strisce senza rischiare la vita. Forse sarebbe il caso di stabilire delle priorità per questi vigili, quando bontà loro decidono di uscire in strada. Meglio liberare le arterie principali facendo defluire il traffico? Meglio multare pesantemente chi, in sfregio alle regole e alla civiltà, decide di occupare lo spazio dei disabili o di non fermarsi sulle strisce pedonali, o meglio multare e far rimuovere un paio di auto in divieto di sosta in una strada periferica? Diciamolo, i vigili non si vedono e la città in preda all’abbandono e al disordine, e i cittadini hanno una bassa qualità della vita e la crescente sensazione di insicurezza. La mancanza di controlli, la latitanza di chi dovrebbe assicurare il rispetto delle regole, non solo favoriscono i comportamenti incivili ma incentivano anche episodi di microcriminalità, come piccoli furti o atti di vandalismo, che restano spesso impuniti. I cittadini percepiscono un senso di impotenza, come se il degrado, la sporcizia, gli atteggiamenti senza regole, fossero ormai parte della quotidianità, una sorta di prezzo da pagare per vivere a Salerno. Ed infatti in tanti se ne vanno, specialmente i giovani. Una situazione, infine, che compromette il decoro urbano e che non incentiva certamente il turismo, con rischi di immagine della nostra città agli occhi di visitatori che prima o poi sceglieranno altre destinazioni, più curate e più sicure. Occorrono controlli frequenti, sanzioni efficaci per i comportamenti incivili, ma anche una maggiore sensibilizzazione sul rispetto degli spazi comuni. Solo ristabilendo un equilibrio tra diritti e doveri si potrà aspirare a una città che non sia solo luogo di residenza ma una comunità e partecipazione attiva. Ma per fare questo c’è bisogno dei Vigili Urbani.