Scafati/Nocera/Pagani. Presunti fiancheggiatori dell’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga messa in piedi per la pubblica accusa da Giuseppe Buonocore, Peppe ‘e Scafati, finiscono a giudizio ordinario e saranno in aula il prossimo 15 gennaio a Nocera Inferiore. Lo ha deciso il gup del tribunale di Salerno Valeria Campanile dopo la condanna, per lo stesso procedimento, comminata a 14 imputati nel processo con il rito abbreviato (del 4 ottobre scorso) con pene complessive per 95 anni di reclusione. Uno fu il patteggiamento. Dei 37 coinvolti nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Dda di Salerno Francesca Fittipaldi, 22 quindi dovranno rispondere di accuse a metà del prossimo gennaio. La vendita dello stupefacente secondo l’accusa sarebbe avvenuto dopo un accordo tra cosche che avrebbero favorito la consorteria dei Matrone capeggiata proprio da Giuseppe Buonocore (che ha incassato 30 anni di pena in continuazione con altri reati). Sul taccuino della procura Antimafia erano finiti nel mirino oltre a Buonocore e consorte Filomena Generali, Luigi Alfano di Sant’Antonio Abate, Angelo e Michele Annunziata di Ottaviano, Daniele e Gabriele Balzano di Scafati, Francesco Berritto e Vincenzo Buonocore di Scafati, Raffaele Carrillo di Poggiomarino, Gabriele Desiderio di Pagani, Antonino Cesarano di Boscoreale e Antonio Di Martino di Scafati quindi Antonio Ferrario di Angri e Ciro Gargiulo di Angri, Rachele Garofalo di Boscoreale, Salvatore Generali di Scafati, Gennaro Guarracino di Boscoreale e Rosa Improta di Scafati. Poi Raffaele Irtini di Gragnano e Luigi Izzo di Boscoreale quindi Gennaro Mandile di Scafati, Carmine Manzo di Lettere, Giovanni Barbato Crocetta di Scafati, Luigi e Francesco Marra di Pompei e Scafati. E ancora Antonio Muollo ‘o lallone di Scafati, Antonio e Pasquale Palma di Boscoreale e Pompei, Nicola Patrone di Pagania e Pasquale Panariello di Scafati, Gino Santarpia di Pagani e Vincenzo Starita ‘a Strega residente a Scafati e infine Felice Veneruso di Boscoreale e Vincenzo Teodosio di Nocera Inferiore. Non solo cocaina ma anche erba e hashish acquistati da uno a due euro al grammo e rivenduti sul florido mercato dello spaccio tra l’Agro nocerino (Scafati incluso) e i Vesuviani a prezzi raddoppiati con introiti di decine di migliaia di euro settimanali. Denaro che con la complicità di altri sodalizi andava a rinforzare le casse del clan Matrone. Ognuno degli indagati avrebbe avuto un ruolo nella gestione dello spaccio di droga con profitti da migliaia di euro mensili. Eccezione per i capi promotori gli altri non rispondono di associazione, Ora il dibattimento a Nocera Inferiore il 15 gennaio.
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