Alfieri. Appalti, si aggrava la posizione di Campanile - Le Cronache Ultimora
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Alfieri. Appalti, si aggrava la posizione di Campanile

Alfieri. Appalti, si aggrava la posizione di Campanile

di Erika Noschese

Il terremoto giudiziario che ha colpito la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio Paestum oggi sembra non fare sconti a nessuno. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Salerno ci sono, ancora una volta, le opere pubbliche e in particolar modo la Fondovalle Calore, la cosiddetta Aversana e il sottopasso e ci sono nuovi iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di Andrea Campanile (27 anni) la cui posizione potrebbe aggravarsi dopo il procedimento bis a suo carico, nonostante le dimissioni da capostaff del sindaco; Angelo Michele Lizio (67 anni), Responsabile del settore viabilità della Provincia di Salerno; Nicola Aulisio (52 anni), l’imprenditore di Agropoli titolare della Cogea Impresit; Federica Turi (38 anni), responsabile area P.P. Manutenzioni del Comune di Capaccio Paestum; il consigliere regionale Luca Cascone (50 anni) e Giovanni Vito Bello (64 anni), responsabile Lavori Pubblici e Servizi idrici integrati del Comune di Capaccio Paestum. Tutti e sei gli indagati ieri sono stati raggiunti da una perquisizione effettuata dagli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza in servizio presso il nucleo di polizia economico finanziaria della GdF di Salerno e per loro l’ipotesi d’accusa è di turbata libertà degli incanti. Il lavoro della Procura di Salerno, in sostanza, è mirato ad accertare relazioni personali ed economiche esistenti tra i soggetti sottoposti ad indagine e alla natura delle stesse relazioni e questo potrà essere chiarito mediante l’acquisizione di documenti che potrebbero dimostrare la contaminazione delle procedure ad evidenza pubblica e i rapporti tra indagati ed imprenditori. Nel mirino dei magistrati è finito il progetto della Fondovalle Calore, pensato per regolare l’intervento nelle aree più depresse del Cilento, mettendole in collegamento con i principali centri urbani attraverso la realizzazione di una superstrada che collega la Valle del Sele ai principali centri della provincia di Salerno. Un’opera che nasce dall’accordo tra Regione Campania, Acamir e Provincia di Salerno per un importo pari a 42mila euro che oggi risulta essere ancora incompleta. I lavori infatti hanno subito varie interruzioni nel corso degli anni e proprio l’ultima interruzione è durata cinque anni con l’avvio degli interventi a luglio 2017 fino ad ottobre 2022 per il primo lotto mentre a gennaio 2023 è stata pubblicata la gara per il secondo lotto. A dicembre 2022 la procedura aperta per i lavori, con un totale di 32.009.483,32 euro vinta dall’impresa Pagano Spa Costruzioni generali Santangelo Srl e la Costruzioni generali Santangelo Srl con un appalto sottoscritto da Lizio, dirigente del settore viabilità della Provincia di Salerno e uomo di fiducia di Alfieri. I lavori però sono stati subappaltati alla Cogea di Nicola Aulisio, storico amico del presidente della Provincia. Altro importante opera sotto la lente della magistratura l’Aversana, progetto di ampliamento ed adeguamento del manto stradale già esistente, finalizzato a consentire un rapido collegamento tra le città di Salerno ed Eboli con i comuni della parte settentrionale del Cilento. L’intervento prevede la realizzazione di strade extraurbane secondarie e che avrebbe permesso il raggiungimento dell’aeroporto Costa d’Amalfi, evitando di percorrere il tratto molto trafficato della S.S. 18 dall’uscita della tangenziale di Pontecagnano fino alla località Pagliarone e di attraversare il centro di Pontecagnano. In questo caso i lavori sono iniziati nel 2006 con l’opera suddivisa in tre lotti attraverso un finanziamento pari a 19.268.728,18 euro e che ha poi subìto un incremento. Secondo quanto spiega la Procura Alfieri “si è adoperato per pilotare l’iter amministrativo afferente a tale commessa pubblica al fine di ottenere un tornaconto di natura personale”. L’Aversana ha visto il diretto coinvolgimento di Alfieri, Campanile, Lizio e Bello, ognuno per le sue competenze ma secondo la magistratura solo il dirigente provinciale sembrerebbe aver titolo per occuparsi di questo. Infine, vi è il sottopasso, altra opera che si è aggiudicata la Cogea Impresit, ditta di Ogliastro Cilento che si occupa di costruzioni di edifici residenziali e non residenziali. E proprio la Cogea ha intrattenuto in passato rapporti con la Dervit per i lavori di pubblica illuminazione a Capaccio Paestum per 6.500.000 euro con un provvedimento a firma di Giovanni Vito Bello. E in questo contesto entra in gioco Federica Turi che avrebbe manifestato interesse per l’aggiudicazione della gara. Proprio dall’intercettazione emerge la volontà di Franco Alfieri di prendere la fondovalleCalore per l’appunto. E la vittoria della Cogea era motivo di vanto e di felicità per Andrea Campanile anche se al momento non sembra essere chiaro il motivo. “Amm vint. Ha vinto Cogea, tutto apposto”, ha detto l’ex capostaff del sindaco al padre nel corso di unba conversazione telefonica. Ruolo di spicco sarebbe proprio quello della Turi, vicinissima al sindaco Franco Alfieri tanto che il marito, vigile urbano in servizio a San Giovanni a Piro, ottiene in pochi mesi il trasferimento a Capaccio Paestum. Per la Procura proprio la dirigente Turi “gestisce in maniera autoritaria il settore lavori pubblici, interloquendo direttamente con le imprese che partecipano alle procedure di affidamento e imponendo alle stesse imprese i ribassi da praticare per aggiudicarsi i lavori”. Intanto, non sembra essere stato ancora chiarito il giallo circa il trasferimento di Alfieri da Fuorni a Poggioreale, come spiegato attraverso queste colonne. Al momento su questo aspetto gli avvocati Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro mantengono un profilo basso e non hanno fornito alcun chiarimento rispetto all’accaduto, limitandosi a confermare che Alfieri si trova presso il carcere di Fuorni.

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