di Mario Rinaldi
Una vita tra i fornelli, a sperimentare, provare e dare vita a piatti che, dopo la loro preparazione, hanno saputo restituire anche grandi soddisfazioni. L’ultima sfida di Giovanna Cristiano, dopo anni trascorsi come dipendente di altri, è stata quella di mettere in piedi un’attività tutta sua nel centro di Salerno. Giovanna Cristiano, una vita in cucina. Prima di esporci il suo progetto, può spiegarci lei chi è e cosa ha fatto sinora nella vita? “Sono nata a Salerno e ho 46 anni. Per realizzare il mio sogno ci ho messo un bel pò di tempo. Provengo da una famiglia di panificatori. Da papà ho appreso l’arte bianca e da mia madre e nonna la cucina Cilentana. Lavoro da quando ho 7 anni e sono cresciuta tra pane, ragù, polpette, pasta fatta in casa e i cosiddetti “boccacci di melanzane” e bottiglie di pomodoro. Ricordo che in estate era una festa quando c’era la lavorazione dei pomodori. Da qui è nata la mia passione per la cucina. Per me stare in cucina vuol dire casa. La cucina è accoglienza, cucino sapendo di dare attenzioni a chi amo e a chi viene a mangiare nel mio locale. Cucinare è prendersi cura degli altri. La tavola è convivialità, a tavola ci si può innamorare o si può aiutare un amico semplicemente ascoltandolo. Durante il covid ho cucinato per il dormitorio, per la Protezione Civile, per la Caritas e da questa esperienza ho visto che non c’è bisogno di piatti gourmet per far sorridere e rendere felici le persone. Per alcuni basta un posto a tavola. Mi sono fermata al secondo anno di università e ho lavorato nel forno di famiglia fino ai 20 anni, poi ho fatto vari lavori dal banco salumeria del supermercato alla cameriera, aiuto cuoco nel Cilento e in costiera Amalfitana”. Ora, il suo progetto, che può definirsi il sogno di una vita, quello di aprirsi un’attività tutta sua. Può dirci il nome di questa attività? Dove l’ha aperta? E cosa propone? “Nel 2016 ho aperto la “Casa del Pane”, una boutique alimentare nel centro di Salerno con tutti prodotti di nicchia del territorio: se non conosci le cose buone non le puoi nemmeno proporre a tavola e da qui che nasce poi nel 2018 “Bistrot Caruso” che prende il nome dalle terme. I primi proprietari erano la famiglia Caruso e poi divennero le Terme Campione. Qui ho sempre proposto la classica cucina di casa tutto fatto a mano e da me, pochi piatti, ma di qualità. Mi piace andare a fare la spesa ogni mattina, scegliere i prodotti uno per uno non lascio che decida nessuno se non io sulla qualità che voglio nella mia cucina. Per me esiste ancora il macellaio, il fruttovendolo, la salumeria dove vado ad acquistare. Bisogna aiutare le botteghe e non la grande distribuzione. Oggi ho aperto la gnoccheria polpetteria “Vanina”, da mia nonna Giovannina, da cui ho preso il nome. Mi trovo all’interno del bistrot Caruso in via Antonio Gramsci 5 di fronte al Parco Pinocchio”. Perché la sua gnoccheria polpetteria si distingue dalle altre attività? “Oggi tutti vanno di fretta, non ci si ferma più a tavola, non si ha più il tempo di cucinare e allora ho pensato di riproporre tutti i giorni a pranzo e a cena o con l’aperitivo gnocchi e polpette rigorosamente artigianali, preparati da me. Chi è all’esterno, attraverso la cucina a vista, può ammirarmi mentre preparo gli gnocchi e mentre sono intenta a dare forma alle polpette una ad una” Lei in sostanza vuole offrire un cibo di qualità, pur essendo “take away”. Può delucidarci su questo aspetto? “Esatto. Propongo sia gli gnocchi che le polpette al piatto o takeaway, proprio per il discorso affrontato precedentemente, che siccome vanno tutti di fretta, bisogna cercare di adeguarsi ai ritmi di una società frenetica, alla quale però intendo offrire pietanze di qualità”. Ci indichi le specialità della casa e in ultimo alcuni consigli a chi volesse intraprendere un percorso come il suo. “La specialità della casa sono le polpette alla parmigiana di melanzane, quelle di alici, quelle al baccalà, mentre per gli gnocchi la specialità sono quelli con i polipetti alla Luciana, quelli con un pesto fatto da me con alici, pinoli olive e colatura di alici e poi non può mancare quello allo scarpariello. Ho pensato anche ai vegetariani e agli intolleranti al lattosio, ci sono gnocchi e polpette per tutti i gusti. Organizzo corsi di cucina amatoriale sia per le casalinghe sia per ragazzi che vogliono mettere mani in pasta. Ai giovani che si vogliono affacciare ed intraprendere questa passione, perché per me non è un lavoro, dico di non arrendersi È molto faticoso, ma alla fine chi resiste ottiene tante soddisfazioni”. E Giovanna è una donna che non si è arresa, diventando una solida realtà nel panorama culinario.