Nocera. Ennesima tragedia sul lavoro, la terza in tre mesi nell’Agro nocerino: dopo le vittime di Scafati, un muratore di 66 anni, Vincenzo Prete di Nocera Inferiore ha perso la vita in un incidente avvenuto nel cantiere dove operava in via Cupa a Nocera Superiore. Un ennesimo dramma legato con certezza alla sicurezza ha scosso la cittadina nel tardo pomeriggio di giovedì. Le ferite, gravi, avevano costretto i soccorritori a trasferirlo in ospedale a Nocera Inferiore dove nella notte di ieri è deceduto a seguito di complicazioni mentre doveva essere ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Non c’è stato il tempo. Sarebbe precipitato da un’altezza di due metri mentre era intento alla rimozione di una trincea in legno per la costruzione di un muro in un fabbricato privato. Le condizioni dell’uomo esperto muratore, residente a Nocera Inferiore, sono apparse subito critiche. Cantiere e salma sotto sequestro. L’impatto con il suolo è stato estremamente violento, causando gravi traumi cranici e cervicali. Nonostante il tempestivo intervento dei servizi di emergenza, allertati da alcuni presenti, Prete trasportato in codice rosso all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è deceduto durante le ore notturne a causa della gravità delle ferite riportate. I medici hanno fatto il possibile per salvare la vita dell’uomo, immediatamente trasferito nella “shock room” del pronto soccorso, ma le sue condizioni già gravi non gli hanno dato scampo. Sul luogo dell’incidente, in via Cupa a Nocera Superiore, sono prontamente intervenuti i carabinieri della locale Stazione, insieme agli agenti del reparto territoriale di Nocera inferiore, coordinati dal colonnello Gianfranco Albanese. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine approfondita per chiarire le dinamiche dell’accaduto e verificare le misure di sicurezza adottate nel cantiere, che è stato posto sotto sequestro per garantire un’analisi accurata delle condizioni di lavoro e per accertare eventuali violazioni delle normative sulla sicurezza. Anche la Spresal, struttura complessa di prevenzione e sicurezza degli ambienti e luoghi di lavoro, è intervenuta per eseguire le verifiche necessarie. sarà fondamentale determinare se sono state rispettate tutte le normative di tutela dei lavoratori e se ci siano responsabilità da attribuire all’azienda per cui Vincenzo Prete (alla vigilia della pensione) operava, tra l’altro regolarmente assunto e con anni di esperienza nel settore. “A sessantasei anni, un operaio edile dovrebbe già essere in pensione, dichiarano Antonio Apadula e Luca Daniele rispettivamente segretario generale della Cgil di Salerno e segretario generale della Fillea di Salerno. Il sindacato poi parla di tragici numeri: “Nei primi otto mesi del 2024 sono morti circa 600 lavoratori sul lavoro. Una sciagura senza fine. Occorrerebbero almeno 10mila nuovi ispettori del lavoro per avere un adeguato numero di visite ispettive, volte a garantire controlli efficienti”. Sdegno espresso da Vicinanza della Cisal: “Una vergogna senza fine”.
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