«Un parco a tema per turisti»: così il Washington Post parlando della Costiera Amalfitana, definita la «quintessenza della Dolce Vita». Jonathon Day, professore associato presso la School of Hospitality and Tourism Management della Purdue University, autore dell’articolo ha scritto infatti che «le persone hanno una tendenza a voler fare quello che fanno gli altri ma la colpa non è dei turisti. Dovrebbe essere la politica a creare un piano di gestione del turismo». Ma non solo. Debra Levinson, fondatrice e amministratrice delegata del tour operator Mr. & Mrs. Italy, che ha sede negli Stati Uniti, dice che «i social media fanno credere a tutti di potersi permettere di visitare Amalfi o Positano e quindi è diventato tutto super affollato». Parole che non gratificano la Costiera e che, anzi, danno un’immagine tutt’altro che positiva e proprio su questo è intervenuto l’imprenditore turistico Salvatore Gagliano che ha dichiarato: «Lo scorso 1° settembre il Washington Post, con un articolo molto ben argomentato, ha di fatto bocciato la Costiera Amalfitana: un grido di allarme che deve far riflettere tutti noi. Le motivazioni sono naturalmente le solite. Un tempo la Divina Costa era meta preferita da tanti VIP che con la loro presenza contribuivano ad accrescerne la fama nel mondo ed a pubblicizzarne le sue incredibili bellezze e la vivibilità – ha detto Gagliano – Oggi il traffico è diventato un incubo per chiunque tenti di spostarsi lungo la S.S.163 fra Vietri sul mare e Positano, caratterizzata da un flusso sproporzionato di auto e soprattutto di mezzi a due ruote che sfrecciano ad alta velocità mettendo a repentaglio anche la sicurezza delle persone». L’imprenditore turistico evidenzia che i collegamenti sono complicati ed onerosi, le spiagge affollatissime e molto costose. «Tante altre sono le considerazioni da fare, e di certo non sono positive. Noi operatori, in generale, già abbiamo dovuto prendere atto che nel mese di agosto appena conclusosi c’è stato un preoccupante calo di turisti sia americani che Europei, probabilmente collegato proprio ai motivi evidenziati nell’articolo del Washington Post – ha aggiunto – D’altro canto bando all’ipocrisia: bisogna tranquillamente ed onestamente ammettere che nel mese di agosto, anche nei giorni di maggiore afflusso, in quasi tutti gli alberghi dell’intera costa c’è stata sempre disponibilità di camere. Inoltre un calo elevatissimo si è riscontrato anche nelle case vacanze, cresciute in maniera esponenziale negli ultimi anni, e nei ristoranti quasi mai al completo e con numeri decisamente al di sotto delle scorse stagioni. Questo è quanto si raccoglie di una politica a mio parere molto discutibile fatta fino ad oggi». Dunque, Gagliano ricorda che si preferiscono iniziative non di tono, per lasciare spazio a feste di piazza certamente poco apprezzate dai numerosi turisti che affollano le nostre zone. «Le vie del mare non sono adeguate a quelle che sono le attuali esigenze di mobilità. I posti auto mancano totalmente, visto che non è nemmeno consentita la realizzazione di parcheggi in roccia sul modello del Luna Rossa ad Amalfi o di quello di recente costruzione a Positano. Insomma, va detto che l’unico intervento strutturale dell’ultimo trentennio è stato l’allargamento del tratto stradale compreso tra Positano e Praiano. Poi nulla più è stato proposto e realizzato. Si continua a sperare che palliativi come le targhe alterne o la presenza degli ausiliari possano risolvere il problema del traffico, ma purtroppo non è così – ha aggiunto – Noi tutti abbiamo il dovere di lavorare duro per smentire articoli del genere che risuonano ed arrecano notevole danno a tutta la Costiera Amalfitana. Il tutto con un grande impegno e condividendo una politica con Istituzioni locali, regionali, nazionali ed operatori turistici in generale. Diversamente, con il passare degli anni tale situazione potrà solo peggiorare, a tutto danno dell’economia locale. E di recente è arrivata una notizia che, se non fosse smentita, sarebbe la classica ciliegina sulla torta: pare che il G7 della Ministeriale della Cultura inizialmente previsto a Positano dal 19 al 22 settembre, un evento che avrebbe certamente richiamato Ministri, giornalisti ed addetti ai lavori di tutto il mondo, sia stato spostato nelle stesse date da Positano a Pompei. Non vorrei che alla base dello spostamento del G7 potesse esserci l’alibi delle considerazioni fatte da alcuni turisti americani riportate dal Washington Post. In tal caso, questa sarebbe una cosa spiacevole e senza giustificazione alcuna che non renderebbe giustizia all’intera Costiera ed in particolare a Positano, autentica perla della Costiera la cui bellezza è riconosciuta nel mondo intero».
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