Fondi di coesione sbloccati.Disastro ambientale annunciato - Le Cronache Ultimora
Ultimora Costiera Amalfitana

Fondi di coesione sbloccati.Disastro ambientale annunciato

Fondi di coesione sbloccati.Disastro ambientale annunciato

di Michelangelo Russo

Dal Ministro Fitto è arrivato il regalo di Ferragosto per la Campania. 1,9 miliardi di euro. De Luca esulta. Cirielli brinda. Sono tutti felici, da destra a sinistra. Orbene, se diversi dei progetti finanziati sono ampiamente condivisibili e opportuni, bisogna fare una prima considerazione. Per la cultura e il patrimonio inestimabile della Provincia di Salerno ci sono solo 14 milioni di euro. 10 di questi milioni vanno al recupero delle mura di Paestum, da decenni bisognose di restauro. 4 milioni vanno alla Certosa di Padula, per il restauro del chiostro. Sono soldi benedetti. Ma la sproporzione tra la minima entità di questi fondi e l’immensa quantità di denaro per nuove opere discutibili dimostra come la cultura, che dovrebbe essere il polo trainante dell’economia salernitana, sia ben lontana dalle cure dell’intera classe politica territoriale. Veniamo a qualche numero: quindi, 14 milioni per la cultura. E ben 95 milioni per la costruzione ex novo di una bretella stradale tra Atrani e Amalfi. Bretella in roccia, si badi. Cioè si devono sfrantumare le montagne della Divina Costiera per fare un buco, anzi, un bucone, che consenta di aggirare i due abitati di Atrani e Amalfi, in guisa tale di liberare il centro di Amalfi dal traffico di automobili. Ora, se ad Amalfi c’è un traffico caotico, è quello pedonale dei mesi estivi. La cittadina, come tutti i centri costieri, scoppia di turisti. Come Venezia. Ed è un trend destinato a crescere, in un centro che perde residenti per vecchiaia o abbandono per più comode abitazioni fuori costiera, ma che vede crescere esponenzialmente b&b e case vacanza. C’è una degenerazione metastatica in atto del contesto sociale e urbano. Ma non c’è una politica di contenimento di questo fenomeno. Le uniche nuove opere e i relativi pensieri politici vanno solo alla crescita della spesa pubblica. E’ logico. E’ così che si formano i consensi miopi e le clientele elettorali. Ovviamente a spese del patrimonio ambientale del sito Unesco. Ma a chi è nata l’idea assurda di bucare le fragilissime montagne della Costiera per portare più auto e più parcheggi? Ma lo sanno, questi geniacci, che più parcheggi crei, e più macchine arrivano? Il Ministro Fitto ha dichiarato che i soldi vanno a progetti immediatamente cantierabili. Quindi, i 95 milioni per il buco tra Atrani e Amalfi è immediatamente cantierabile. Benissimo. Vorrei vederlo questo progetto. Non sono un ingegnere, ma la mia esperienza antica di magistrato mi porta a ricordare i famosi progetti di Tangentopoli, che venivano approvati e finanziati a centinaia al giorno, ma che, per essere finanziabili, dovevano essere già “esecutivi”. Cioè pronti per la realizzazione. E lo erano già esecutivi, ma solo sulla carta. I progetti della metropolitana di Salerno, di Bari e di Messina erano anch’essi esecutivi dichiarati, e si presero ben 1.000 miliardi di dire di allora; ma erano così identici che addirittura i nomi delle strade delle tre città erano perfettamente uguali. Chiaramente progetti falsi, ma buoni per i gonzi. Ma c’è un altro progetto che Fitto ha finanziato. Anzi due. Riguardano Porta Ovest, il buco inutile che da 14 anni penalizza Salerno. E’ costato oltre 100 milioni di euro, e adesso si prende 23 milioni per il primo stralcio del secondo lotto, e altri 22 milioni per il secondo stralcio. Il tutto, praticamente cantierabile nell’immediato. Ma come può essere cantierabile un progetto che non sa ancora come il buco dal Porto all’Autostrada può innestarsi con l’ingresso nella stessa? E se, perché pare che le rampe e i viadotti, che erano previsti fino alle dimissioni improvvise dell’Assessore Brigante, siano adesso scomparsi per fare strada, è il caso di dirlo, a un fantomatico ponte di collegamento con il casello autostradale. Il tutto senza che vi siano ancora, pare, disegni architettonici, dimensionamento delle travature, sondaggi geologici, e tutto quello che serve perché questo ponte non faccia la fine del Morandi. Per concludere, viene da chiedersi quale sia la visione culturale estetica, e lo spessore di sensibilità della nostra classe politica per la storia del nostro patrimonio unico. Probabilmente è la stessa di quella folle proposta, di diversi anni fa, di alleggerire il traffico dei motoscafi nei canali di Venezia facendo una metropolitana sotto il mare della stazione a Piazza S. Marco. Tutto sommato, il progetto del Ponte sullo Stretto appartiene alla stessa logica del Governatore della Campania e di Cirielli.

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