Assessore Chiera: "Balneabilità non è un caso" - Le Cronache

di Andrea Verderame

L’arrivo dell’estate e delle alte temperature rivolge l’attenzione dei battipagliesi alle condizioni del litorale locale. Dopo il divieto di balneazione imposto per alcuni tratti della costa battipagliese, l’esito di nuovi campionamenti effettuati dall’Arpa Campania hanno permesso di sollevare il veto imposto in località Spineta nuova giusto in tempo per la stagione dei bagni. Al riguardo, l’assessore all’ambiente della città capofila della Piana del Sele, Vincenzo Chiera, diffida chi parla di “miracolo”: il divieto di balneazione nella zona è figlio di un trend di rilevamenti storicamente negativo ma che, al momento, sembra appartenere al passato. Per far sì che i recenti dati positivi non restino una casualità, quindi, l’impegno dell’amministrazione, in concerto con gli enti interessati, è quello di rafforzare la rete degli impianti depurativi presenti sul territorio.

Da qualche settimana sono arrivati i risultati dei campionamenti eseguiti dall’Arpa Campania sulle acque del litorale battipagliese, con anche un recente aggiornamento della balneabilità in località Spineta nuova. Si aspettava questi esiti? Qual è il suo parere?

“In realtà la questione era abbastanza chiara, non è stato l’ultimo campionamento fatto a Spineta Nuova ad aver cambiato la qualità delle acque. La qualità è quella dall’ultimo campionamento effettuato a settembre 2023, solo che essendo i dati in Foce Tusciano storicamente, nonostante le ultime tre analisi favorevoli, continuava a permanere lo stato di non balneabilità. A quel punto ho dovuto inoltrare una richiesta come assessorato all’ambiente alla regione di rivedere questa analisi. L’Arpa e la Regione hanno valutato questa richiesta e al quarto esito consecutivo favorevole hanno dato la piena balneabilità anche di quel tratto che era rimasto non balneabile. Questo non significa che lo sarà eternamente perché purtroppo, come sappiamo, le indagini dipendono da tantissimi fattori e, quindi, bisogna sperare che le successive analisi – tra l’altro in questi giorni si dovrebbe ripetere il campionamento – abbiano lo stesso esito per continuare, almeno in quel tratto di spiaggia, a vederlo confermato. Quindi, voglio precisare che non è successo nessun miracolo: l’esito delle analisi era favorevole già da settembre 2023”.

Stando al prospetto sintetico di ARPAC sulla zona, tra i fattori inquinanti è annoverata l’insufficiente capacità di trattamento dei reflui da parte dei depuratori operanti in zona. Qual è la situazione degli impianti?

“Sì, questo è un fatto ormai storico, rispetto al quale però abbiamo tenuto un incontro recentemente con Asis: la prospettiva è abbastanza rosea perché hanno appena approvato il nuovo progetto di adeguamento dell’impianto di Tavernola che entro l’estate o la primavera prossima dovrebbe essere ultimato e che dovrebbe portare alla depurazione del 100% di tutto ciò che arriva in ingresso al depuratore, Non solo, ma l’attivazione dell’impianto di Coda di volpe che è già avvenuta nelle settimane scorse, con la realizzazione delle condotte che partiranno anche dal territorio di Battipaglia si dovrebbero coprire anche aree fino ad ora non coperte dalla depurazione. Per cui l’estate prossima, se il cronoprogramma di Asis viene rispettato, potremmo avere questo aspetto migliorativo della depurazione delle acque. Noi come Comune abbiamo avviato già da quest’inverno una sorta di accertamento sugli scarichi in corpo idrico superficiale presso le aziende del territorio e questo sicuramente avrà in qualche modo favorito l’immissione di acque sui corpi idrici”.

Una voce che, quasi come una leggenda metropolitana, si ripresenta periodicamente vede tra i principali responsabili della scarsa qualità delle acque sversamenti illeciti da parte di aziende agricole e casearie. Ritiene questa un’ipotesi plausibile?

“Ovviamente questo bisognerebbe provarlo. Poi il discorso, ovviamente, va ampliato perché il bacino idrografico è molto più esteso rispetto al territorio di Battipaglia, per cui si dovrebbe fare una un’azione che comprenda tutta la piana del Sele per avere maggiori risultati. Però noi abbiamo avvisato tutte le componenti aziendali del territorio di verificare i propri scarichi, e adesso abbiamo avviato questa azione a campione per cercare di individuare se ci sono o meno scarichi illeciti. Ovviamente oltre al lavoro del Comune c’è poi il lavoro cdi altri enti preposti a questi controlli e, quindi, se ci saranno degli illeciti saranno puniti come dovrebbe essere”.

Quali sono i progetti futuri riguardanti la questione?

“Quanto ho anticipato prima. Sicuramente il completamento di queste due grandi opere che sono l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Tavernola e poi quello Coda di volpe. Rimane ancora appesa, purtroppo, l’altra alternativa che era quella della che prevedeva il conferimento dei reflui di provenienza civile presso l’impianto di Salerno, situazione che dipende però dalla provincia che ha in capo il progetto e che dovrebbe essere anch’esso completato. Questo darebbe ancora di più un miglioramento della qualità, soprattutto di alcune aree come quella di Belvedere, che adesso non sono tutte fornite dalla rete fognaria. Per cui in prospettiva, già dall’estate prossima con i progetti Asis, possiamo immaginare che almeno il territorio di Battipaglia abbia risposto al problema della depurazione, quindi anche della qualità dell’acqua; anche se, ripeto, purtroppo non tutto dipende da un singolo Comune, molto spesso dipende dai comuni limitrofi o che stanno a monte, nell’asse vallivo e ulteriormente dalle correnti marine che possono trasferire inquinanti lungo la costa. Noi, per quanto di nostra competenza cerchiamo di fare il massimo”.

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