di Nino Petrone
La stagione del nostro scontento di scespiriana memoria è finalmente finita. Ovvero, disgraziatamente finita con la retrocessione Serie B. Ma niente lacrime, anzi uno storico bel sorriso, sfoderando nientemeno che la migliore delle sue opere di Shakespeare , Riccardo III Cuor di Leone ”Un cavallo, il mio Regno per un cavallo! “. Che ovviamente dedico ai tifosi della Salernitana, loro sì sempre da Serie A per quantità, passione e generosità. Quel grande Re fu ucciso nella battaglia di Leicester nel 1066, ma da noi noi nessuno ha ucciso nessuno, neppure la speranza di tornare presto in A. Va intanto precisato che stavolta la caduta in B è più che giusta, al contrario di quanto accadde nel 1947-48, quando a Roma si decretó che la Capitale d’Italia non poteva avere una squadra di calcio in Serie B,quindi a retrocedere furono i granata. Nella sua “Storia del calcio” Antonio Ghirelli la definì “Una colossale ingiustizia”,Gianni Brera “Una gran porcata”. È vero, ricordo a me stesso che già alla sesta giornata di campionato io qui scrissi che saremmo precipitati in B e sia, accetto anche l’insulto “ciucciuettola”. Ma onestamente il mio non fu un malaugurio, quella profezia nera era era dettata esclusivamente dalla ferma convinzione di avere un organico ed un allenatore scadenti. Si disse che Nicola ci aveva salvato dalla retrocessione ma non è così: mentre noi incassavamo in casa quattro gol dall’Udinese il Cagliari si suicidó pareggiando col già retrocesso Venezia. Mai vista una festa grande nel giorno di una sonora sconfitta. Probabilmente è stato un errore esonerare così presto Colantuono che pure in condizioni difficili tenne la Salernitana a galla. Di sicuro è stato un erroraccio sostituirlo con Nicola. E poi Sousa con Pippo Inzaghi, notoriamente il peggiore sulla piazza, attaccante tra i più prolifici della storia ma miserevole mister, ancora nel bilancio della Società. Colantuono ha accompagnato i granata in B ma l’anno prossimo resterà a Salerno e tocca al presidente decidere con quale esatto ruolo, ovvero se da direttore sportivo, da semplice trait d’union o ancora da allenatore. Iervolino in questo momento è oberato da mille pensieri, compresa la presunta trattativa con una Società straniera, americana, cinese ì inglese che sia.Personalmente me lo auguro ma non credo che avverrà,come non avverrà la vendita,visto l’alto prezzo ventilato, 35 milioni. Credo invece che il presidente, grazie al paracadute federale e a qualche cessione, potrà disporre di 45/50 milioni ed allestire quindi un organico in grado di rientrare in A al più presto.E amen. Intanto godiamoci una bella estate internazionale con gli Europei e l’Olimpiade. Augh.