Ricorsi inammissibili. Definitive le pene per i protagonisti del giro di spaccio di cocaina, crack e marijuana, a Salerno e nell’Agro nocerino. I giudici della Cassazione hanno respinto i ricorsi avanzati dai legali degli imputati. Gli spacciatori del lockdown avevano monopolizzato le piazze fatturando fino a 100mila euro al mese. Oltre un secolo di carcere è la pena complessiva inflitta agli imputati che lo scorso aprile si erano visti in larga parte confermare le pene già comminate l’anno precedente dal gup Giandomenico D’Agostino al termine del rito con il giudizio abbreviato. Le indagini denominate Chef Crack – Ko, avevano permesso di far luce sull’attività dei gruppi criminali e sulle attività illecite connesse all’acquisto, trasporto, detenzione, lavorazione, confezionamento, vendita e cessione di cocaina, hashish, marijuana e crack. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giro d’affari del gruppo criminale individuato sfiorava i 100mila euro al mese . L’approvvigionamento avveniva nel Napoletano. Gli agenti, anche grazie a intercettazioni telefoniche e alla visione dei filmati di telecamere installate in punti strategici, hanno documentato i diversi passaggi della filiera del traffico di droga, partendo dai pusher, passando per i fornitori e finendo all’identificazione di quelli che sono ritenuti i capi che hanno creato nel territorio salernitano “uno dei più forti e stabili canali di approvvigionamento di sostanze stupefacenti di diverso tipo”. La Cassazione ha invece reso definitive le sentenze per gli altri due capi promotori, il 28enne Fabio Salzano condannato a 12 anni e due mesi di reclusione e per il 43enne Emilio Ciaglia, condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione. Quattro anni e 9 mesi per Giuseppe Pennasilico di Nocera Inferiore e 3 anni per il paganese Solferino Tiano Luciano e 4 anni e 9 mesi per Marco Tranzillo di Nocera Inferiore; 3 anni per l’angrese Marco Milo. Un ricorso accolto con un nuovo processo a Napoli.
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