Il sospetto di un ignobile traffico di sacche di sangue, sottratte al Ruggi dal reparto di ematologia. E’ la nuova inchiesta che rischia di travolgere definitivamente i vertici dell’ospedale salernitano dopo l’indagine avviata dai Nas di Salerno su input della Procura di Salerno. Tutto nasce dopo la denuncia di un medico del reparto che aveva notato dai registri la mancanza di 40 sacche di sangue relativamente agli anni 2021, 2022, 2023. Dopo gli inutili tentativi di sollecitare un intervento dei vertici del Ruggi, il medico ha inviato i suoi sospetti, corredati da tabulati, al Ministero della Sanità e presentata una denuncia, nei mesi scorsi, alla Procura della Repubblica. Due mosse che hanno costretto il Dg D’Amato a nominare una commissione interna che facesse luce sulla vicenda. La questione è delicata anche perchè lo stesso D’Amato deve incoronare il nuovo primario di medicina trasfusionale che toccherebbe all’attuale facenti funzioni Ferdinando Annarumma. Lo stesso primario, nella lettera difensiva inviata alla commissione interna, ha respinto ogni responsabilità come se non fosse a capo della struttura. La parola d’ordine è quella di minimizzare, tanto che il capo dipartimento Carmine Selleri ha convocato per ieri mattina una riunione con i medici della struttura (circa 11 ma non ha chiamato il medico che ha presentato gli esposti) minacciando un provvedimento disciplinare ai loro danni, essendo accertato dalla stessa commissione la verità: mancano all’appello 40 sacche di sangue. Del resto la relazione dei tecnici che alla scadenza dovevano eliminare, come da protocollo, queste sacche avevano accertato l’assenza delle stesse dai frigoriferi. Solo la reazione di alcuni medici, qualcuno ha minacciato di far intervenire i carabinieri, ha costretto Selleri a fare marcia indietro parlando di un avvertimento orale. La questione è ancora aperta, c’è chi ovviamente non intende assumersi nessuna responsabilità difronte ad un fatto così grave. A tentare di tenere il coperchio sulla pentola che sta per esplodere è il solito Walter Longanella, già utilizzato da D’Amato per tappare il buco in cardiochirurgia dopo l’interdizione di Coscioni e del suo staff. Specializzato in Igiene e Medicina Preventiva, Logannella infatti si ritrova a capo di dipartimento di Cardiochirurgia. Con quali competenze?Un tentativo riuscito a metà perché nella relazione conclusiva della commissione interna si parla di grave negligenza nella gestione delle sacche di sangue e della loro scomparsa. L’interrogativo è semplice: chi e perché le ha fatte scomparire, tra l’altro alcune erano state acquistate dall’azienda ad Aversa per mantenere alta la riserva di sangue in caso di necessità. E qui nasce il sospetto su cui stanno investigando i Nas su una possibile vendita al mercato nero. Nel frattempo, per ben due volte i Nas hanno fatto visita al reparto di ematologia del Ruggi d’Aragona, analizzando i file contenuti sul computer e che dovrebbero tener traccia di tutti gli spostamenti di ciascuna sacca di sangue. E avrebbero anche controllato i presidi esterni (gli ospedali della provincia che ricadono sotto il controllo del Ruggi): infatti alcune delle persone interrogate dagli investigatori avrebbero dichiarato che le stesse sono state indirizzate alle altre strutture e che il passaggio non sarebbe stato registrato. Una difesa debole che pare non abbia trovato riscontro negli accertamenti effettuati. Secondo alcune indiscrezioni altre persone della struttura dovranno essere ascoltate dai Nas nei prossimi giorni. Intanto D’Amato ha sulla scrivania la relazione della commissione che ha accertato la scomparsa delle sacche di sangue e si attendono i primi provvedimenti. Di certo il Dg non dovrebbe procedere alla nomina di primario di Annarumma, deluchiano di ferro come Longanella e sponsorizzato da un potente consigliere regionale salernitano. Poi, la cosa più grave, accertare come sia stato possibile far scomparire il sangue dal reparto e individuare i colpevoli. Compito che spetta ai Nas e non da escludere un nuovo intervento del Ministro della Sanità con l’invio degli ispettori.
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