Tra sindaci, parlamentari, attivisti di partito, a Battipaglia per la Fos era rappresentata gran parte della politica locale e nazionale. Per qualche ora, nella mattinata di ieri, la città della Piana del Sele è stata interessata da un corteo pacifico che ne ha attraversato le strade. Numerosi gli amministratori presenti: oltre alla sindaca Cecilia Francese, c’erano Mimmo Volpe di Bellizzi, Michele Ciliberti di Olevano sul Tusciano, Martino D’Onofrio di Montecorvino Rovella, Alessandro Chiola di Montecorvino Pugliano, Giuseppe Lanzara di Pontecagnano Faiano, Mario Conte di Eboli, Franco Alfieri di Capaccio Paestum, che è anche presidente della Provincia. Ognuno di loro ha portato la propria vicinanza tanto ai lavoratori quanto all’intero comprensorio della Piana del Sele. «La colpa di questi lavoratori – spiega la prima cittadina – è che sanno fare fin troppo bene il loro lavoro. Per questo motivo sono riusciti a diventare un’eccellenza che è diventata una unicità in Italia. Per tale motivo, si scelgono fibre ottiche di altre nazioni che sono più economiche, ma sono anche di qualità inferiore. Ciò che possiamo fare – conclude – è stare al loro fianco sottoscrivendo un documento condiviso tra tutti i sindaci col quale chiedere al governo interventi seri».
«Ci sono seicento operai che rischiano di trovarsi senza occupazione e di conseguenza sono seicento famiglie che rischiano il posto di lavoro – asserisce Ciliberti – seicento nuclei familiari che non anno certezze nel proprio futuro il che è devastante. Faremo il possibile per dare loro anche un minimo di supporto». «Da Battipaglia parte un grido di dolore – le parole di D’Onofrio – si deve evitare che si perdano posti di lavoro e che si chiude un’azienda importante come la Fos. In passato abbiamo già vissuto situazioni come questa e abbiamo perso, adesso non posiamo permettere che ciò accada nuovamente». «Dobbiamo portare questa protesta a Roma – dice il sindaco Conte – tutti devono prendere posizione su quello che sarà il futuro della Fos a Battipaglia. Occorre una politica industriale per l’intero meridione e non soltanto per la Fos. Il Parlamento e il governo devono prendere posizione affinché si possa inaugurare un nuovo percorso per le fabbriche italiane». «Non si capisce il motivo per il quale una fabbrica che parla di futuro debba essere buttata così a mare – le parole di Lanzara – da Roma non arrivano risposte ed è fondamentale che ci siano i sindaci in prima fila».
«Siamo vicino ai lavoratori – dice Chiola- si deve preservare il Made in Italy». «L’aspetto importante adesso è quello di salvare questa fabbrica – le parole del presidente Alfieri – potrebbe essere una ferita per la nostra provincia. La Fos ha rappresentato un punto di riferimento importante che produce fibra da utilizzare nei nostri cantieri e non possiamo permettere che si vada nella direzione di una chiusura». «Una piazza così gremita è fondamentale – le parole di Enrico Tucci di Noi Moderati – noi saremo qui e se domani succedesse l’imponderabile sarà uno scenario fin troppo catastrofico». Dello stesso avviso è Roberto Celano, coordinatore provinciale di Forza Italia: «Lotteremo fino alla fine».