E’ forte la preoccupazione del comparto delle costruzioni in merito alle ingenti risorse destinate dal Pnrr alla Campania e alla provincia di Salerno non ancora utilizzate. La criticità, più volte denunciata, sta nella scarsa capacità di spendere e quindi di far fronte al voluminoso capitolo riguardante la Rigenerazione Urbana ed il Recupero Edilizio del patrimonio esistente. La Regione Campania sta lavorando, da diversi mesi, alla revisione e all’aggiornamento della L.R. n. 16/2004 “Norme sul Governo del Territorio” ed in particolare all’articolo 33 quater “Interventi per la rigenerazione urbana” che introduce misure per promuovere il rinnovo e il riuso del tessuto edilizio esistente e per agevolare la riqualificazione di ambiti urbani degradati. Al fine di semplificare l’iter normativo, l’Ance Aies ha partecipato con propri emendamenti al processo di formazione della legge che diventerà lo strumento di disciplina dell’attività urbanistica ed edilizia. “La rigenerazione urbana, il recupero del patrimonio immobiliare esistente, anche finalizzato alla messa in sicurezza ed all’efficientamento energetico, sono centrali nelle attività dell’Ance Aies Salerno e rappresentano una componente importante del futuro mercato del sistema delle costruzioni” dice il presidente provinciale Fabio Napoli “e per tale ragione le imprese targate Ance sono chiamate a confrontarsi, sempre di più, con i molteplici temi, che la rigenerazione urbana investe trasversalmente: la sostenibilità ambientale, il contenimento del consumo del suolo, l’efficientamento energetico, le connessioni materiali e immateriali, la crescita sociale e culturale delle comunità, lo sviluppo locale di attività economiche. Le nostre città – aggiunge – necessitano di interventi indispensabili per renderle più rispondenti alle attuali esigenze di vita e di lavoro. Occorre un ripensamento di intere porzioni di esse, sviluppatesi in assenza di adeguati spazi pubblici, aree verdi, parcheggi e attrezzature sociali. Per realizzare questo processo di riqualificazione e di trasformazione è indispensabile dotarsi di nuovi strumenti normativi, dal momento che, spesso, la legislazione vigente viene percepita come un freno ai processi di rinnovamento fisico delle realtà urbane”. Il recupero edilizio è una componente della rigenerazione urbana. In provincia di Salerno, il patrimonio immobiliare residenziale è estremamente vetusto ed energivoro: sono circa 206.447 gli edifici residenziali, di cui circa il 69% costruito prima del 1980 (prima delle norme antisismiche (’74) ed energetiche (’76) e dei relativi decreti attuativi). Secondo stime Ance nel corso del 2023 gli investimenti in recupero abitativo sono giunti a rappresentare il 40% del totale del settore sul quale ha influito l’incentivazione fiscale per la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e l’introduzione del Superbonus 110% con la possibilità di cessione del credito o di scontro in fattura hanno fatto sì che il comparto del recupero abitativo abbia assunto un ruolo decisivo per il settore. Le previsioni dell’Ance per il 2024 sono di una riduzione del -7,4% degli investimenti in costruzioni, dovuta anche ad un’attesa riduzione degli interventi di manutenzione straordinaria per effetto dell’eliminazione della cessione del credito e/o dello sconto in fattura. Per questo comparto si prevede una flessione tendenziale del -27%. Il Pnrr, che prevede circa 10 miliardi di investimenti destinati alla Campania, di cui circa il 30%, è territorializzato nella provincia di Salerno distribuiti su tutte le missioni del piano, sarà quindi il principale responsabile dell’andamento del Comparto nei prossimi anni. “Rispetto alla possibile riduzione del comparto delle ristrutturazioni – prosegue Fabio Napoli – il Pnrr assumerà sempre più un ruolo centrale per il sostegno del settore delle costruzioni e dell’economia. L’esperienza degli anni più recenti ha evidenziato che, spesso, gli interventi finalizzati all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza sismica si sono imbattuti in ostacoli di tipo normativo e regolamentare e per tale ragione La disposizione di un quadro normativo aggiornato e più rispondente agli attuali obiettivi di contenimento del consumo di suolo, di rigenerazione urbana, di recupero edilizio è, dunque, indispensabile. La rigenerazione urbana necessita di incentivazione, semplificazione amministrativa, snellimento delle procedure, sempre più calate sulle problematiche concrete dei territori, di regole in grado di supportare l’attivazione degli investimenti privati e, soprattutto, di misure volte a garantire la sostenibilità economica delle iniziative. In tale direzione è auspicabile che vada la nuova legge regionale.
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