Nuovo ordinamento, tutto cambia perché nulla cambi in questa città - Le Cronache
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Nuovo ordinamento, tutto cambia perché nulla cambi in questa città

Nuovo ordinamento, tutto cambia perché nulla cambi in questa città

di Alfonso Malangone*
Una delle misure più significative per il contenimento della spesa pubblica, a sostegno del piano di rientro dal Disavanzo di € 169,9 milioni, è stata approvata dalla Giunta con delibera n. 230 del 28/06 scorso. Si tratta del nuovo ordinamento dell’Ente introdotto per generare “una minor spesa di denaro”, favorire l’’’efficientamento degli apparati organizzativi”, assicurare il “rispetto degli impegni assunti con il Governo” e altro ancora (fonte: delibera). In effetti, nel contratto ‘Aiuti’ era stato inserito l’impegno a riorganizzare e snellire la struttura con il “riordino degli uffici…, il rafforzamento della gestione unitaria…, l’incremento della qualità, della quantità e della diffusione…dei servizi erogati…” (fonte: art. 2/e). E, quindi, sono stati adottati il nuovo Organigramma, cioè la disposizione operativa degli Uffici, e il nuovo Funzionigramma, nome tecnico davvero insopportabile dell’elaborato contenente le attività da svolgere. La decorrenza, dal 17/07 scorso, è poi slittata al prossimo 01/09 a causa di due sostanziali modifiche introdotte con una tempestiva delibera, la n. 263 del 12/07. Forse, qualcuno avrà fatto rilevare la collocazione di Polizia Municipale e Avvocatura al di sotto del Direttore Generale benché siano tenute, per Legge, a rispondere solo al Sindaco (fonte: art. 9 L. 65/86 e art. 23 L. 247/2012). E, quindi, i due Uffici sono ora nella posizione cosiddetta di ‘staff del Sindaco’ ed ‘estranei a tutti’, sia pure con una possibile ‘intermediazione’ da parte del Direttore Generale. Al punto che, ad esempio, mentre è precisato che tutti gli Uffici debbono supportare l’Avvocatura, non è certo che sia valido il contrario. Almeno questo si capisce dagli elaborati. E’ vero che sono dettagli, ma non sarebbe difficile far convivere meglio competenza gestionale e competenze funzionali. Stupisce, però, che analoga attenzione non sia stata dedicata al ‘Controllo di Gestione’. Si tratta di un Ufficio molto delicato, destinato al monitoraggio continuo delle procedure, dei processi, degli adempimenti amministrativo/contabili, e volto a rilevare situazioni anomale e prevenire possibili fenomeni corruttivi. Per questo, è universalmente posto ‘al di sopra di tutti’, a parte il Sindaco, con attività pure riservata (fonte: Comune Milano). Invece, questa funzione risulta tra quelle attribuite al ‘Settore Ricerca e Gestione finanziamenti e PNRR’ che nulla avrebbe a che fare con tali cose. Una scelta non condivisibile. Se è possibile dirlo. Con ogni rispetto. Ciò posto, nella delibera di Giunta è chiarito che la nuova suddivisione tra Aree, Settori e Servizi, deve essere associata all’aggiornamento della “graduazione delle posizioni dirigenziali…individuando nelle competenze assegnate ai Dirigenti delle Aree funzionali parametri di graduazione (!), connotati da competenza… (fonte: cit.). Da parole così complicate, facendo salvo ogni errore, sembra emergere la volontà di attribuire ai futuri Dirigenti di Area un più elevato trattamento economico di posizione. E’ bene sapere che, a fine 2022, la spesa media pro-capite per ciascuno dei 14 Dirigenti è stata pari a € 154.166,00 (fonte: Consuntivo Spese, pag. 3), compreso il premio di risultato per gli eccellenti obiettivi raggiunti. Ovviamente, sono gradite rettifiche. C’è anche da dire che l’ultima Legge di Bilancio del Governo Draghi ha elevato i compensi mensili del Sindaco, a € 11.040, degli Assessori, a € 7.176, e i gettoni dei Consiglieri, a € 34. Così, la volontà di “una minor spesa di denaro” (cit.) potrebbe rivelarsi niente più di una buona intenzione. Anche perché, l’Ente ha deliberato di elevare il numero dei dipendenti dagli 810, di fine 2022. a 1.011 (fonte: DUP-PIAO, pag. 35-180). Se tutto questo si decide in un momento di crisi economica generale, con uno squilibrio di Bilancio di 170 milioni per il cui ripianamento si stanno ‘mazzolando’ i cittadini con imposte, canoni e tariffe, allora non ci sono speranze! Nel merito del nuovo ordinamento, va detto che sono state create 7 Aree Funzionali destinate a gestire 16 Settori Operativi. Quindi, i Dirigenti saranno 23. In verità, a ‘stringere’, le Aree potrebbero essere 6, o anche 5, mentre l’accorpamento di alcuni Settori potrebbe consentire di dare più attenzione a servizi all’apparenza trattati come ‘Figli di un Dio minore’. In primo luogo, non si comprende perché due Aree, della ’Tutela Ambiente’ e delle ‘Grandi Opere Pubbliche’, che piccole, da noi, è evidente non possono essere, abbiano la competenza di un solo Settore ciascuna, cioè ‘Verde, Parchi e Rete Idrica (che c’entra?)’, la prima, e ‘Lavori Pubblici’, la seconda. Due Aree forse sprecate, con relativi costi. Poi, nell’’Area Servizi alla Persona’, che rievoca, con ogni rispetto, le attività di ‘estetiste e parrucchieri’, in aggiunta alle ‘Politiche Sociali’, ‘Servizi Demografici’ e ‘Istruzione’, c’è il ‘Settore Affari Generali’ che, per l’attività svolta, è generalmente collocato tra i ‘Servizi di Direzione’. Ancora, nell’’Area Risorse Finanziarie’ è inserito il ‘Settore Acquisti, Gare, Appalti e Approvvigionamenti’, che poco avrebbe a che vedere con Bilanci e Tributi, mentre più coerente sarebbe la presenza del ‘Settore Patrimonio’ nel quale includere le Partecipate, che pure Patrimonio sono. Invece, al ‘Patrimonio’ è dedicata un’Area specifica nella quale è inserito anche il ‘Settore Mobilità e Sicurezza degli ambienti di lavoro’ che, in verità e salvo errore, c’entra come ‘i cavoli a merenda’. Forse, un’altra Area sprecata, con relativi costi. Sarebbe troppo lungo, poi, riferire di alcune anomalie nelle funzioni assegnate, ma appare necessario almeno riferire della scelta di affidare la promozione di Cultura, Arte, Turismo, Teatro, Musica, Musei (!), Biblioteche (!), Sport e Spettacoli, agli ‘Affari Generali’. Forse è un errore o, forse, non c’è dove metterli. In ogni caso, è la prova di un imperdonabile disinteresse verso servizi che in altre Città, davvero evolute, hanno un Settore specifico. Ma, ci sono anche la ‘Protezione Civile’, l’inquinamento di suolo, del mare ed elettromagnetico, il randagismo, gli impianti di telefonia, nel ‘Settore Verde, Parchi e Rete Idrica (?), le ‘Luci d’Artista’ nel ‘Settore Mobilità e Trasporti’, mentre nel già citato ‘Settore Patrimonio’ ci sono sia la gestione amministrativa dei beni che la manutenzione degli immobili storici, residenziali, sociali, sportivi, scolastici, dell’arredo urbano, delle fontane ornamentali, degli impianti termici/antincendio e di altro ancora. Chissà che non sia più facile riuscire a trasportare l’acqua del mare in una buca con una conchiglia (fonte: Sant’Agostino). In qualsiasi entità, l’Organigramma è un elaborato flessibile e diversamente articolabile. Ma, per raggiungere i suoi obiettivi, deve disegnare rapporti semplici e coerenti, rispettando le peculiarità, esaltando le affinità e specializzando le competenze. Altrimenti, è il caos. Si vedrà. Una cosa è comunque certa: con queste premesse, il nuovo ordinamento potrà cambiare la Città, non il destino della Comunità. Anzi, potrebbe addirittura generare disfunzioni e aumentare i sacrifici già imposti dal risanamento. Come diceva un tale: si deve cambiare, perché nulla cambi. E, infatti, saranno sempre e comunque i cittadini a pagare. E, a volte, purtroppo, anche inutilmente. (Segue).
*Ali per la Città