Il commercialista D’Antonio muto davanti al giudice di Nocera - Le Cronache
Cronaca

Il commercialista D’Antonio muto davanti al giudice di Nocera

Il commercialista D’Antonio muto davanti al giudice di Nocera

Nocera Inferiore. Non risponde alle domande del gip Masucci del Tribunale di Nocera Inferiore l’ex presidente dei commercialisti Giovanni D’Antonio (difeso da Pierluigi Spadafora) accusato di truffa, falsità ideologica e materiale. Da curatore fallimentare avrebbe fatto un investimento milionario con falso mandato intascando una parcella di 13mila euro. È la contestazione mossa dal pm Fiorillo al professionista (coinvolto in passato in altra indagine) raggiunto giorni fa da un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dalla procura di Nocera Inferiore con sequestro di 18mila euro. Il tutto è frutto di un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Salerno. Per lui è scattata la sospensione della professione per 12 mesi. Sarebbe stato accertato che il professionista, approfittando della propria posizione di curatore fallimentare, dopo aver realizzato, in assenza di autorizzazione del comitato dei creditori e del giudice delegato, un’operazione di investimento dell’importo di 3milioni di euro, vincolando liquidità dell’attivo fallimentare, avrebbe distratto gli interessi generati dall’operazione speculativa, pari ad oltre 13 mila euro, trasferendone l’importo su un rapporto di conto corrente personale, radicato presso un istituto bancario di diritto estero. Tale operazione, per l’accusa sarebbe stata realizzata attraverso il confezionamento di un falso mandato di pagamento in favore del professionista, recante un fittizio logo della Repubblica e la contraffazione della attestazione grafica della firma digitale del giudice delegato. Contestualmente, al fine di occultare tali operazioni illecite, il professionista avrebbe omesso di procedere alle prescritte registrazioni nella contabilità della fallita, addebitando sui conti di quest’ultima i costi sostenuti per la realizzazione della contestata operazione speculativa. Ora dopo la volontà di avvalersi di non rispondere al giudice la prossima mossa sarà al Tribunale del Riesame per la revoca della misura cautelare e la restituzione del denaro requisito