Capaccio: usura, dopo 10 anni assolta l'ex consigliera Alfonsina Montechiaro - Le Cronache
Cronaca

Capaccio: usura, dopo 10 anni assolta l’ex consigliera Alfonsina Montechiaro

Capaccio: usura, dopo 10 anni assolta l’ex consigliera Alfonsina Montechiaro

“Il fatto non sussiste”: dinanzi alla Corte d’Appello di Napoli arriva l’assoluzione per Alfonsina Montechiaro, ex consigliere comunale di Capaccio Paestum durante l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Franco Palumbo finita a processo con l’ipotesi di accusa di usura aggravata in concorso. L’esponente politico, difesa dal noto avvocato penalista Michele Sarno era coinvolta in questa vicenda giudiziaria con il marito Riccardo Gregorio, difeso anch’esso dall’avvocato Sarno e Lucio Morlano, difeso invece dal legale Francesco Raeli, unitamente a Montechiaro Giovanni (fratello dell’ex consigliera comunale) e Marrazzo Melchiorre. Nel giudizio con rito abbreviato di primo grado, innanzi al gup Ubaldo Perrotta del Tribunale di Salerno, erano stati condannati a 2 anni di reclusione e 4.000 euro di multa ciascuno. Sentenza confermata anche dalla Corte d’Appello di Salerno mentre la seconda Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione aveva annullato la condanna per la Montechiaro e ora, arriva l’assoluzione definitiva dalla Corte d’Appello. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2011, quando, a fronte di un prestito di 100mila euro concesso ad un imprenditore capaccese in difficoltà, un 60enne allevatore bufalino che fu costretto poi a cedere capi di bestiame per onorare il debito contratto, avrebbero preteso, per il tramite di altri due imputati nei confronti dei quali si procede separatamente, la restituzione dell’intero capitale incrementato da un tasso d’interesse usuraio annuo del 136%. All’epoca, la Montechiaro non ricopriva alcuna carica pubblica. In tre anni la vittima si ritrovò a dover restituire una somma complessiva prossima ai 500mila euro tanto da sentirsi costretto a rivolgersi alla legge. «Registriamo con soddisfazione l’assoluzione piena della mia assistita, alla quale viene restituita la propria dignità personale e di amministratore pubblico, avendo sempre confidato nella giustizia nella piena consapevolezza della propria innocenza – All’epoca dei fatti la mia assistita fu massacrata mediaticamente tanto da doversi allontanare dalla vita politica ma oggi giustizia è fatta, si chiude per lei una pagina personale drammatica dopo dieci anni di processi».
er.no