di Francesco Carriero Una moderna ed attrezzata struttura per gestire le emergenze medica. Ieri mattina il governatore della Regione Campania, l’onorevole Stefano Caldoro ha tagliato il nastro ai nuovi locali che ospiteranno il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona. Da martedì mattina la nuova struttura , seppur non ancora del tutto ultimata (mancano ancora il 50% degli ambienti) potrà quindi entrare in funzione. A lavori ultimati i pazienti salernitani potranno usufruire di un’area emergenze di 1600 metri quatri, all’interno della quale, quotidianamente opereranno 3 medici, 7 infermieri, 3 operatori socio sanitari e 1 ortopedico, che potranno così meglio gestire i circa 80 mila acessi all’anno . «Abbiamo garantito – ha commentato il presidente Caldoro, parlando della nuova struttura e dalla situazione generale della sanità campana – una svolta storica per la Regione. Sul disavanzo del debito sanitario, sui riequilibrio delle risorse e, quindi, lo sblocco del turnover era un impegno che valeva una legislatura, quello che abbiamo fatto per il Patto della salute vale una intera carriera politica. Ho fatto quello che dovevo fare per i cittadini campani ereditando un disastro come è noto a tutti, ma le nostre azioni ci permetteranno di avere più personale e più finanziamenti che ci sono stati bloccati per cinque anni se non avessimo azzerato il debito. Bisogna abituarsi alla prevenzione come bisogna anticipare le malattie, avere una sanità che ti cura bene. Abbiamo acquisito finalmente un principio nel patto della salute cioè che bisogna conteggiare tutti i parametri di legge che rientrano nella sanità dei nostri cittadini». E sulla possibilità di sbloccare il tournover e di assumere nuovo personale per dare ossigeno alla macchina sanitaria in affanno dichiara: «Speriamo di poterne avere circa mille assunzioni con valenza giuridica primo gennaio 2015. Dobbiamo ora bandire, in questa prima fase chiamate di mobilità. Faremo cose più veloci perchè i concorsi sono più lunghi. E daremo la possibilità a medici ed infermieri, che sono già nel sistema sanitario in tutta Italia, di poter ritornare in Campania». Presente al taglio del nastro anche il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che ha mattenuto le distanze dal primo inquilino di Palazzo Santa Lucia, suo nemico giurato, concedendosi solo un passaggio, senza calcare la mano, sull’azzeramento del deficit del settore sanità: « É un primo passo importante che si realizza – spiega il primo cittadino – il primo pezzo di un progetto avviato tanti anni fa, nell’ambito di una riqualificazione e di una connotazione di eccellenza dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. Non basta il risanamento contabile, noi dobbiamo garantire la salute a tutti i nostri concittadini. Mi pare un passo significativoovviamente ci muoviamo nell’ambito di una contraddizione. Abbiamo raggiunto in Campania un equilibrio economico e contabile e questo è un dato di grande importanza, ma dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza rimaniamo l’ultima regione d’Italia. Naturalmente abbiamo anche problematiche che vengono da lontano, ma qui bisogna incidere». A guastare l’importante momento per la struttura sanitaria salernitanà è stato un tentativo di sabotaggio denunciato dallo stesso direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Vincenzo Viggiani: «In 24 ore – spiega – ci sono stati due incendi nelle nuove strutture, una alle sei del mattino di venerdì ed uno nella notte. Chiaramente non si tratta di episodi di combustione spontanea».
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