È ancora polemica sul concorso interno agli agenti della Polizia Municipale di Salerno per la copertura di quattro posti di categoria D “Specialisti in vigilanza”, tenutasi i primi giorni del mese di marzo. Un sistema perfetto (o quasi) studiato a tavolino grazie all’intervento della politica locale e regionale che avrebbe favorito quattro agenti a discapito di chi, invece, l’avanzamento di carriera l’avrebbe meritato davvero. Dopo quanto raccontato attraverso queste colonne, in questi giorni diverse sono le denunce pervenute in merito a quattro partecipanti, tutte legate a personaggi noti della politica e non solo. E così, ci sarebbe – tra i partecipanti al concorso – la “protetta”, vigilessa vicina ad un capitano; un’agente vicina a stretti collaboratori della Regione Campania e, in particolar modo, del presidente Vincenzo De Luca; una vigilessa coinvolta in una vicenda giudiziaria ma poi si è risolto tutto con la prescrizione. Tra le partecipanti anche una vigilessa proveniente da un comune interno della provincia di Salerno, in malattia fino a poche settimane prima del concorso e poi ritornata idonea al servizio, a pochi giorni dall’esame. Sono in molti, soprattutto tra gli altri partecipanti, a chiedersi le modalità di assegnazione dei punteggi perché, hanno detto dalla caserma di via dei Carrari «alcune non meritavano quel voto così alto mentre altri sono stati penalizzati ingiustamente solo perché non protetti da un esponente politico di turno». Si tratta, hanno infatti chiarito alcuni agenti amareggiati per quanto accaduto, di persone che avevano già vinto altri concorsi e possessori di lauree di un certo spessore che «hanno dovuto soccombere per far quadrare la graduatoria proprio come stabilito, soprattutto da Palazzo Santa Lucia». E proprio un componente del comando con alle spalle anni e anni di servizio ad esprimere la sua delusione e il malcontento rispetto ai fatti accaduti: «L’assessore alla Trasparenza è dormiente, silente, non parla, avulso alla macchina amministrativa mentre il sindaco non è pervenuto». Un sistema quasi perfetto che non si discosta molto da quanto accade, generalmente, negli altri enti ma oggi, forse, c’è qualcuno che ha deciso di metterci la faccia e di raccontare quanto accaduto. I vigili, in questa battaglia per la verità, si sentono soli: l’opposizione tace, così come le organizzazioni sindacali, ad eccezione della Fp Cgil che proprio di recente ha fatto richiesta di accesso agli atti ma attende ancora una spiegazione dai vertici di Palazzo di Città. Spiegazione che, molto probabilmente, non arriverà perchè l’obiettivo, alla fine, resta lo stesso: tutelare l’amico del potente di turno.
er.no