Al momento è solo una inchiesta penale, avviata dalla Procura di Tivoli, nei confronti della Roma e di Salernitana e Lazio, con riferimento per la società granata al periodo della gestione Lotito.
“Nell’ambito di una indagine sulla compravendita dei diritti alle prestazioni sportive di taluni calciatori professionisti – come specifica in una nota il procuratore capo Francesco Menditto- , i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Roma, su disposizione di questa Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di perquisizione e contestuale sequestro probatorio presso le sedi della “S.S Lazio SpA” e della “U.S. Salernitana 1919 srl”.
Le attività di polizia giudiziaria si riferiscono a operazioni di trasferimento di calciatori tra le due società avvenute nelle stagioni sportive 2017/18, 2018/19, 2019/20 e 2020/21.
Le indagini in corso, di cui è titolare la Procura della Repubblica di Tivoli, competente sul luogo ove ha sede legale la “S.S Lazio SpA”, non sono collegate con altre svolte da altre Procure della Repubblica”. Un’inchiesta cioè che non nasce dall’indagine in cui è coinvolta la Juventus.
Si procede per i reati di cui agli artt. 8 e 2 D.Lvo 74/2000 (emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti), nonché per i reati di cui agli artt. 2621 c.c. e 2622 c.c. (delitti di false comunicazioni sociali) nei confronti di alcune persone che, come ricordato, devono ritenersi innocenti fino a una condanna definitiva.
“Le perquisizioni sono state disposte al fine di acquisire – continua la nota – come previsto dall’art. 247 c.p.p., documentazione contabile ed extracontabile attinente alle cessioni degli sportivi, ed in particolare quella relativa ai contratti sottoscritti tra le due società, agli accordi intercorsi tra le società ed i singoli calciatori, ai pagamenti eseguiti, alle modalità con le quali si è arrivati a fissare il prezzo ufficiale di vendita ed il valore dei calciatori ceduti”. I Finanzieri hanno fatto visita alla sede della Salernitana che in un’altra nota “chiarisce che l’attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine, riferendosi le stesse a stagioni sportive che precedono il cambio di proprietà e precisa di aver “prestato la massima collaborazione agli organi inquirenti” e che “resta a loro ulteriore disposizione””.
L’INCHIESTA
Per quanto riguarda Lotito (non perquisito perchè senatore) e Tare in concorso con gli altri dirigenti biancocelesti Moschini e Cavaliere, le contestazioni del pubblico ministero, “avvalendosi delle fatture di vendita dei giocatori ceduti dalla ‘U.S. Salernitana 1919 srl’, frutto di valutazione artefatte rispetto al valore di mercato del singolo calciatore al momento della cessione, indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi “gonfiati”), nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, cosi falsando il valore del patrimonio della società sportiva”. La documentazione acquisita riguarda la compravendita dei calciatori granata Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone, Akpa Akpro, in cui “possa rinvenirsi documentazione contabile ed extracontabile attinente le medesime cessioni, relativa alle trattative precontrattuali, agli accordi e contratti sottoscritti tra le due società, ai patti intercorsi tra le società ed i singoli calciatori”, e si ipotizza “plusvalenze fittizie e false fatturazioni con conseguenti delitti di false comunicazioni sociali”. Sul fronte granata sono indagati Luciano Corradi, Angelo Marchetti e Angelo Fabiani. Per quanto riguarda la Roma ci sono nel mirino le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Luca Pellegrini alla Juve, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Spinazzola dalla Juve, di Cristante dall’Atalanta e di Kumbulla dal Verona.In serata, Lotito ha fatto il punto con l’avvocato del club. Poi la nota: “La Lazio è una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto e sempre a disposizione di tutte le Autorità. Ci siamo sempre attenuti, nel nostro operato, ad un’ottica di leale e totale cooperazione e, quindi, qualsiasi documentazione ci fosse stata richiesta sarebbe stata da noi immediatamente consegnata. Nutriamo comunque il massimo rispetto per la magistratura e confidiamo pertanto di fugare celermente qualsiasi equivoco o dubbio in relazione alle ipotesi di contestate”. L’intero incartamento, al termine delle indagini, sarà trasmesso alla Procura sportiva che a sua volta potrà eventualmente procedere.