Napoli, insulti e minacce al deputato Borrelli, ristoratore condannato - Le Cronache
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Napoli, insulti e minacce al deputato Borrelli, ristoratore condannato

Napoli, insulti e minacce al deputato Borrelli, ristoratore condannato

– È stato condannato a un risarcimento da 11mila euro il ristoratore che, a Napoli, dopo aver parcheggiato la sua Ferrari sul posto dei disabili, insultò e minacciò Francesco Emilio Borrelli, all’epoca dei fatti consigliere regionale della Campania e oggi deputato. A renderlo noto è lo stesso Borrelli che annuncia: “utilizzerò i soldi per ritinteggiare gli stalli per disabili in città”. Il deputato pubblicò un video sui social per denunciare l’episodio, criticando duramente il comportamento. Ne seguirono altri, di video, sui social, repliche al primo, postati dal ristoratore e la vicenda portò entrambi davanti a un giudice. “Borrelli – si legge in una nota – assistito dagli avvocati Pietro Marzano, Stefano Paparella e Valentina Giordano ha intentato una serie di cause contro il ristoratore che negli ultimi 4 anni ha realizzato molti altri video dello stesso tenore contro il deputato ed i suoi familiari e amici compreso lo stesso conduttore radiofonico Gianni Simioli più volte citato dal ristoratore con i medesimi toni. Il Giudice Monocratico del Tribunale Civile di Napoli ha accolto la domanda principale e, per l’effetto, ha condannato l’uomo al pagamento a favore di Borrelli Francesco Emilio, per le causali di cui in motivazione della somma di euro 11.000,00 oltre interessi compensativi legali codicistici dal 26 settembre 2019 sino alla pubblicazione della presente sentenza, nonché gli ulteriori interessi legali come precisati in motivazione con decorrenza dal giorno della pubblicazione della presente sentenza sino al saldo. Ha inoltre condannato l’uomo anche al pagamento delle spese del giudizio”. “Userò i soldi del primo risarcimento – ha dichiarato il deputato – per ritinteggiare strisce e fermate per disabili a Napoli. Inoltre se vincerò anche i prossimi giudizi realizzerò un piccolo fondo per le vittime di camorra. In questi anni ha diffamato, minacciato e insultato me e la mia famiglia, pubblicando migliaia di post e video esssendo convinto che l’avrebbe fatta franca. Addirittura ha fatto realizzare un pupazzo con le mie fattezze che ha messo nei wc del suo locale per ofendermi. Questa e le prossime sentenze serviranno a far capire anche a questi soggetti che non possono fare quello che gli pare con i loro metodi violenti e aggressivi. La città non è di chi è più prepotente”.