Questa sera, alle ore 20, appuntamento in duomo, con Nicola Samale sul podio della formazione verticale dell’istituzione salernitana allargata anche ad alcuni istituti di formazione primaria e secondaria
Di Olga Chieffi
E’ Natale e la frenesia di cantare e suonare ha veramente catturato tutti. Allievi musici in grande spolvero, con i loro maestri, imperversano dappertutto, in queste giornate, altamente faticose, di prove ed esibizioni, che poi li porteranno alle meritate vacanze. Grandi emozioni ieri in San Giorgio con le percussioni, il coro e i pianoforti dell’Alfano I, con i ragazzi che hanno deliziato i genitori, con un programma eterogeneo, spaziando dalla villanella al Brindisi de’ La Traviata, fino alle immancabili carole natalizie. Agli ordini tutti, pubblico magnanime solo perché i ragazzi hanno emanato quel particolare effluvio che riconosciamo come la gioia di far comunque musica assieme. Qualche talento c’è e li abbiamo individuati tutti tra i percussionisti, merito dei loro severi insegnanti. Stasera, alle ore 20, si bissa in Duomo. Sul podio dell’orchestra verticale e del coro che fa stanza al Liceo Alfano I, salirà una bacchetta prestigiosa, Nicola Samale, che proporrà un programma di indubbio fascino. Si comincerà con una sua composizione, la Berceuse mistica, una canzone da culla, in onore di una Nascita, in una notte speciale, dove il tempo si ferma. A seguire, due sonate da chiesa di Wolfgang Amadeus Mozart, la prima è la KV 69 in Re maggiore, composta a soli 11 anni, una pagina piena di eleganza infiocchettata ed emotivamente leggiadra, nonostante la loro destinazione religiosa, e richiamante con chiarezza lo stile garbato della sinfonia d’opera italiana; la seconda è la K278 in Do Maggiore per Orchestra, scritta nel 1777, una pagina brillante e fastosa, dalla strumentazione ricca e lucente, grazie al suono degli ottoni. Un passaggio indietro con Jesus bleibet meine Freude è il titolo del celebre corale di Johann Sebastian Bach, tratto dalla Cantata BWV 147. Esso è caratterizzato da un flusso melodico ininterrotto eseguito dall’organista, che si intreccia con gli interventi saltuari del coro. La melodia organistica si interrompe solo durante due versi cantati dal coro, Jesus bleibet meine Freude e Jesus wehret allem Leide, quasi a voler sottolineare il senso statico di quelle parole: Cristo resta in eterno la gioia dell’anima e può fermare la sofferenza umana. In tutti gli altri versi la melodia affidata all’organo esprime il flusso ininterrotto di energia spirituale che promana da Cristo, come espresso dal testo con termini quali “linfa”, “forza”, “consolazione”. Seguirà Les Anges dans nos campagnes è un canto di Natale tradizionale francese, di autore ignoto, che fu composto nel XVIII secolo. Questo canto si ispira ad antichi inni e cantici del Medioevo che celebravano la nascita di Gesù Cristo e rappresenta il coro gioioso che gli angeli, assieme ai pastori, intonano per celebrare l’evento. Non poteva mancare la celeberrima pastorale “Quanno nascette ninno” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, arrangiata da Marco Cuciniello, quindi una pagina di Michele Carasia ispirata al tradizionale Silent Night, ma dal titolo “All on a Silent Night”. Il concerto sarà concluso dalla suite per archi di Ladislav Gabrielli: Suite per archi, in cui luogo e suono diverranno tutt’uno e protagonisti, in un rapporto stretto, quasi vincolato, lo spazio può contenere la musica, la musica può armonizzare lo spazio, ove la valenza emozionale tra questi e la musica assume connotati ancora più profondi.