di Francesco Carriero
«Saremo gli occhi e le orecchie dei cittadini in Europa». Isabella Adinolfi, neo eletta al Parlamento europeo con il Movimento 5 stelle traccia un bilancio di questa tornata elettorale che l’ha vista come unica salernitana a raggiungere Bruxelles. Un risultato definito straordinario dalla stessa Adinolfi, che non si aspettava una tale risposta dagli elettori del territorio, visto anche la sua totale estraneità alla scena politica: «Se consideriamo che siam partiti praticamente da zero – ha dichiarato l’europarlamentare a 5 stelle nel corso della conferenza stampa indetta ieri mattina – abbiamo ottenuto risultati incredibili. Abbiamo ottenuto, nella circoscrizione Sud 5 seggi, inoltre io sono l’unico candidato salernitano eletto, il nostro partito con 13 mila voti si è accreditato come seconda forza politica in città, insieme a Cammarano abbiamo raccolto 2500 preferenze. Tutto questo lo abbiamo ottenuto senza campagne elettorali faraoniche, senza comparire sui media nazionali e senza manifesti, che nella maggior parte dei casi imbrattano solamente. Io personalmente ho speso per la mia campagna duemila euro e con questo abbiamo dimostrato come si può fare politica facendo “investimenti” ma semplicemente andando tra la gente, ascoltando i loro bisogni e le loro difficoltà». Se M5s è andato bene nel Mezzogiorno ha di contrappeso perso consensi al Nord: «Siamo un partito giovane – ha detto l’Adinolfi – abbiamo da migliorare, magari rendendo la nostra comunicazione più sobria». E su Grillo: «Non lo conosco di persona e non l’ho mai sentito, neppure dopo le elezioni» Una volta raggiunto il traguardo di Bruxelles è tempo di mettere in campo idee e programmi e la Adinolfi sembra aver ben chiara la sua linea d’azione per l’immediato futuro: «In questi mesi – dichiara – nel corso dei quali abbiamo avuto modo di incontrare i cittadini di diverse regioni è emerso sempre lo stesso problema: si avverte la necessità di far ripartire gli investimenti per rilanciare la nostra economia. In troppi casi abbiamo sentito di fondi strutturali provenienti dall’Unione che tornano al mittente perché non vengono utilizzati. Noi abbiamo bisogno di impiegarne il 100%, per le piccole imprese, per l’agricoltura ed i Beni Culturali, settori chiave per creare occupazione sul nostro territorio. Sconfiggere la disoccupazione vuol dire anche far calare i problemi sociali ad essa collegati. Per questo vogliamo essere gli occhi e le orecchie dei cittadini in Europa, per intercettare quanti più fondi possibile e per collaborare con le amministrazioni pubbliche per il finanziamento di progetti specifici». Non manca una riflessione sulla Centrale del latte di Salerno, vista anche la partecipazione della Adinolfi all’assemblea pubblica tenutasi martedì: «Non capiamo – spiega – perché si debbano svendere le nostre eccellenze al posto di far di tutto per proteggerle. Stiamo parlando di uno stabilimento a filiera corta che da lavoro ad operai ed allevatori del territorio. Tra l’altro il prodotto che mette sul mercato è amatissimo dai cittadini. Per questo ci opponiamo con forza alla vendita della Centrale».