Laura Morante: “Ormai la maggior parte della società è invisibile” - Le Cronache
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Laura Morante: “Ormai la maggior parte della società è invisibile”

Laura Morante: “Ormai la maggior parte della società è invisibile”

di Monica De Santis

Gli invisibili? “Ormai la maggior parte della società è invisibile. Non viviamo purtroppo in una realtà che non è per nulla inclusiva. Siamo dentro una crisi economica molto forte e non credo che la politica riesca a rappresentare le categorie maggiormente svantaggiate, anzi c’è un vero e proprio buco”. Così Laura Morante, ospite insieme alla figlia Eugenia Costantini del workshop dedicato ai Generator +18 nell’ultima giornata di #Giffoni2022. Per la giovane attrice che ha seguito le orme familiari, invece, “gli invisibili sono tutte quelle persone di cui non solo non si occupa la politica, ma neppure se ne parla. Su tutti, probabilmente i migranti. Mi fa orrore questa parola, è come volerli ghettizzare in una categoria che vuole inculcare la paura. Sono ombre. Ma l’arte ha un grande potere, quello di raccontare storie che restano invece fuori dai riflettori con la giusta empatia”. Morante e Costantini sono attualmente impegnate sul set di A casa tutti bene 2, la seconda stagione della serie firmata dal regista Gabriele Muccino: “Ci sarà una evoluzione dei personaggi femminili – ha anticipato Morante – Credo che nella prima stagione fossero in un certo senso vittimizzati, invece in questa seconda fase avranno finalmente il loro riscatto”. E se il personaggio interpretato da Eugenia Costantini è stato finora marginale rispetto alla narrazione, “adesso avrà un peso diverso e sarà più sfaccettato. Lavorare con Muccino è una esperienza splendida. E’ un regista molto determinato, ha ben chiaro in testa quello che vuole e agli attori richiede sempre un grande coinvolgimento emotivo”. Al teatro, al cinema e in tv madre e figlia hanno spesso lavorato insieme: “Per me è bello – ha detto Laura Morante, anche perché quando siamo su un set o su un palcoscenico, non abbiamo un rapporto madre-figlia tradizionale, ma ci scambiamo riflessioni e consigli alla pari”. La convivenza più dura, però, è quella sulle tavole di legno: “Ma non con mia madre, in generale con chiunque – ha spiegato Costantini – Può essere veramente terribile, perché il teatro impone regole diverse e più dure. Però, se siamo sopravvissute a due tournèe, possiamo fare veramente di tutto”. I progetti per il futuro non mancano: “Ho appena finito di partecipare alle riprese di Christian, la serie tv diretta da Stefano Ludovichi liberamente ispirata alla graphic novel Stigmate di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti. E poi Nicolas Bedos ha chiesto sia a me che a mia figlia di partecipare a un nuovo progetto e quindi ci ritroveremo di nuovo fianco a fianco”, ha anticipato Laura Morante. La macchina Giffoni le ha sorprese: “Se potessi tornare indietro sarei volentieri una juror – ha raccontato Eugenia Costantini – Non credo che esistano in giro tanti festival che consentono a ragazzini anche molto piccoli di incontrare gli artisti dal vivo. La ritengo un’idea vincente e anche molto formativa per le nuove generazioni”. Belle, raffinatissime e in total black, Laura Morante e sua figlia non si sono poi sottratte alle domande dei partecipanti al workshop, dando loro consigli su una professione affascinante, ma densa di ostacoli, sia che si scelga di stare davanti la macchina da presa, sia che si decida di stare dietro. Il segreto? Passione, determinazione e la capacità di non abbattersi di fronte alle difficoltà perché un dato è certo: non mancheranno.