Il Giudice monocratico del Tribunale ordinario di Napoli, Dottor Salvatore D’Ambrosio, ha assolto con formula piena la dottoressa Maria Rita Russo, difesa dall’avvocato Della Monica, dall’accusa di aver fornito dichiarazioni false al Pubblico ministero. Nella prospettazione accusatoria, si ipotizzava che la Russo, responsabile del Not (Nucleo Operativo Territoriale contro abusi e maltrattamenti all’infanzia) dell’Asl Salerno, avesse alterato lo svolgimento delle indagini, rappresentando al P.m. false condotte di abuso sessuale in danno di un minore. L’accusa, oggettivamente gravida di pesantissime ripercussioni, sia sul piano personale che su quello professionale — oltre ad essere del tutto sprovvista di alcun movente relativo alla condotta delittuosa ascritta — è stata seccamente smentita dal Giudicante, che la ha reputata « priva di senso sul piano fattuale », nonché destituita, alla luce delle emergenze istruttorie, di riscontri probatori. In sentenza, il Giudice di Napoli ha rimarcato, infatti, come la presunta condotta “illecita” dell’imputata «non aveva nessuna possibilità di alterare lo svolgimento delle indagini stesse » e che, anzi, le registrazioni dei colloqui intercorsi col minore, poi consegnate all’Organo requirente, costituiscono obiettivo riscontro di un comportamento del tutto esente da finalità fuorvianti. L’assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato” restituisce alla Dott.ssa Russo — sia pure dopo aver ingiustamente patito un doloroso iter giurisdizionale durato ben otto anni — quella dignità a cui ha sempre avuto pieno diritto, a fronte delle infamanti distorsioni mediatiche, poste in essere per mero sensazionalismo giornalistico. La dottoressa Russo risultava tra gli indagati in qualità di responsabile del Not presso l’Asl Salerno 2 con l’ipotesi d’accusa di abuso di tale ruolo pubblico e – secondo l’accusa – pubblico simulava a carico di C.C. tracce del delitto di abuso sessuale ai danni del di lui figlio minore, di tre anni. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna delle imputate ad anni 1 di reclusione. La difesa di parte civile si riporta alle conclusioni scritte allegate al verbale. La difesa di Russo Maria Rita ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
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