Salernitana, un punto che serve a poco - Le Cronache
Salernitana

Salernitana, un punto che serve a poco

Salernitana, un punto che serve a poco

di Fabio Setta

GENOVA – Secondo risultato utile consecutivo. Non era mai successo in questa stagione. Però, in due scontri diretti, nelle due partite dopo la rivoluzione targata Iervolino-Sabatini, la Salernitana ha racimolato appena due punti. Dopo quello con lo Spezia, i granata hanno impattato sul campo del Genoa, giocando una gara poco propositiva, a tratti troppo rinunciataria. In quella che era stata definita la gara spartiacque dal ds Sabatini, la paura di perdere unita alle condizioni fisiche non eccelse dei nuovi arrivati possono spiegare solo in parte la prestazione della squadra di Colantuono, da cui ci si attendeva qualcosa di più. La Salernitana ha avuto la bravura di capitalizzare al meglio l’unica vera occasione creata. Allo scadere del primo tempo lo spunto di Verdi con la sponda di Djuric ha permesso a Bonazzoli di battere Sirigu e di mettere dentro il gol del pareggio. Prima, obiettivamente, le occasioni migliori erano state tutte per i padroni di casa. Il Genoa soprattutto nella prima frazione ha avuto la capacità di arrivare prima sulle seconde palle e di andare a creare pericoli alla porta granata. Anche se, va detto, le occasioni migliori i padroni di casa le hanno costruite dopo aver sbloccato il punteggio. Al 32’ lo spunto di Ekuban, bravo ad approfittare di una lettura errata di Dragusin, con cross per Destro che da pochi passi ha battuto Sepe. Nei successivi minuti, poi i padroni di casa hanno avuto l’occasione per raddoppiare prima con Hefti, poi con Yeboah, diagonale di poco fuori e poi con Destro che ha trovato la grande risposta di Sepe. Sul ribaltamento poi il pareggio granata. Nella ripresa, dopo soltanto otto minuti, Destro ha chiamato Sepe alla grande risposta. Poi la girandola di cambi, la tensione che è salita minuto dopo minuto ha di fatto bloccato le squadre. Colantuono ha calato gli assi Perotti e Ribery ma in avanti la situazione non è cambiato. Qualche potenziale ripartenza sfruttata male, sfumata per un tocco in più in un contesto di giro palla un po’ troppo lento con baricentro troppo arretrato e con tanti metri da risalire. Se in difesa non ha sofferto, in attacco è arrivato solo il tiro di Perotti e il colpo di testa di Fazio negli ultimi istanti di match. La prestazione di Ederson, la crescita di Fazio, l’affidabilità di Coulibaly sono punti importanti da cui ripartire per cercare di scalare una classifica sicuramente complicata. La zona salvezza dista nove punti, teoricamente otto nel caso di restituzione del punto di penalizzazione relativo al match con l’Udinese con due partite da recuperare, sempre teoricamente, contro i friulani in trasferta e col Venezia in casa. C’è ancora vita insomma sul pianeta granata, ma è il momento di rischiare e giocare con coraggio. Che tocchi ancora a Colantuono dirigere l’orchestra è tutto da vedere.