CRAC ALVI, STANGATO ANGELO VILLANI: 12 ANNI E MEZZO - Le Cronache
Cronaca Primo piano Giudiziaria

CRAC ALVI, STANGATO ANGELO VILLANI: 12 ANNI E MEZZO

CRAC ALVI, STANGATO ANGELO VILLANI: 12 ANNI E MEZZO

Crac Alvi, stangato l’ex titolare e presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani: 12 anni e mezzo di reclusione stabiliti dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Lucia Casale). Sei mesi in meno per la sorella Antonia, 12 anni, 8 anni e 6 mesi per Elisa Villani; due anni in meno (6 e mezzo) per Giuseppe Villani, stessa pena per Bartolomeo Pagano e Vittorio Aliberti, 5 anni e 9 mesi per Giovanni Villani.  Cinque anni e 9 mesi per Giovannina Vilani, cinque  per Sergio Gaudino, tre anni e 2 mesi per Luigi Stile, Tutti i condannati dovranno risarcire, davanti a un Tribunale Civile, le curatele fallimentari. Una sentenza che andata oltre le richieste della Procura formalizzate nel giugno di due anni fa per la bancarotta fraudolenta dei supermercati Alvi: la grossa catena di distribuzione alimentare della famiglia dell’ex presidente della Provincia di Salerno.  .L’inchiesta nasce a  dicembre del 2009, quando  dichiarato dal tribunale il fallimento dell’azienda della famiglia Villani. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza finirono alcune operazioni. In particolare, l’attenzione dei baschi verdi si concentrò sulle operazioni commerciali verso la società Alpa srl, della quale risultò, all’esito delle indagini, amministratore Bartolomeo Pagano. I finanzieri controllarono, a quell’epoca, i trasferimenti di denaro verso la società satellite effettuate negli ultimi tre anni.
Quelle operazioni finanzieri – secondo l’accusa – altro non erano che il sistema fraudolento per svuotare il colosso Alvi, salvando parte del patrimonio e lasciando l’elenco dei creditori, costituitisi parte civile, senza possibilità di appigliarsi a qualsiasi solidità per il recupero dei crediti. Allora, le relazioni dei consulenti della Procura, calcolarono un buco economico che superava i 200 milioni di euro.