De Simone: “Urge lavorare sul recupero del patrimonio artistico culturale della città” - Le Cronache
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De Simone: “Urge lavorare sul recupero del patrimonio artistico culturale della città”

De Simone: “Urge lavorare sul recupero del patrimonio artistico culturale della città”

di Monica De Santis

Santa Maria de Alimundo, è questo il nome della chiesa che secondo la leggenda dovrebbe ospitare le spoglie del poeta Masuccio Salernitano. Santa Maria de Alimundo è questo il nome della chiesa longobarda abbandonata da decenni, la chiesa che collega via Tasso con largo Montone e con gli anni e la non curanza di Curia, Amministrazione Comunale e Sovrintendenza è diventata poco visibile, ricoperta da piante e transenne. Nell’edizione di ieri abbiamo dedicato ampio spazio alla chiesa abbandonata. Oggi torniamo sul caso Santa Maria de Alimundo, con Andrea De Simone, ex presidente della Provincia di Salerno ed ex parlamentare… “Bene ha fatto Cronache a lanciare un grido d’allarme sull’importante monumento. – dice De Simone – La denuncia sulle drammatiche condizioni in cui versa Santa Maria de Alimundo può essere l’occasione per affrontare seriamente, se le istituzioni preposte lo ritengono, il tema della difesa e promozione del patrimonio storico della nostra città. Per fare di Salerno una città turistica, chi ha avuto responsabilità di governo negli ultimi trent’anni, ha pensato ad attività più o meno effimere che producono consensi ma non creano sviluppo. Ha sottovalutato la sua storia, ha lasciato nel degrado monumenti importanti, ha sperperato risorse per iniziative propagandistiche”. Ma non si tratta di un caso isolato. Diversi i monumenti che vivono situazioni di abbandono. “E’ proprio così. Gli archi normanni di via Arce versano in condizioni pietose. Inutili le numerose sollecitazioni per un serio progetto di recupero e valorizzazione. Si potrebbe partire da quello che i salernitani chiamano gli archi dei Ponti del Diavolo, per raccontare la straordinaria storia dell’incontro tra l’arabo Adela, l’ebreo Elino, il greco Ponto ed il latino Salerno che segna la nascita della scuole medica salernitana. Tra i consistenti finanziamenti per le “luci” non si è trovato il modo di destinare risorse alla difesa del monumento ed alla possibilità di realizzare un intervento di street art ovvero di video mapping per accogliere i visitatori in un’atmosfera suggestiva ed ascoltare le lezioni di Costantino l’Africano, raccolte nel “De Viris Illustribus” di Pietro Diacono; di Gariponto nel “Liber dynamidios”; di Trotula De Ruggiero nel “De passionibus mulierum antes et post partum” e cosi via”. Altre emergenze ne settore del patrimonio culturale della nostra città? “Non ho saputo dare risposta a due ospiti pugliesi del Professore Pinto, che mi hanno chiesto se è possibile visitare la Domus Romana che si trova all’Antica Corte e precisamente al Vicolo della Neve n.19. Si può accedere? Qual’è la condizione della Domus? Grazie alla disponibilità di un giovane appassionato, hanno avuto la possibilità di visitare la fontana di via S.Benedetto che racconta la storia di Antonella, ancella della regina Margherita di Durazzo e del nobile Raimondo, soldato del re Ladislao (figlio di Carlo III, marito di Margherita).Si racconta che ogni ragazza che si reca alla fontana nel mese di agosto, dopo aver pronunciato la frase: “anima della fontanella di Margherita,la regina bella,caccia le lacrime di Antonella, tradita dall’infame gemella” e vede scorrere sei gocce d’acqua, dovrà raccoglierle e conservarle. Potrà così realizzare il proprio sogno d’amore. Manca un’epigrafe e comunque una struttura di qualità. Per chi passa è una semplice fontana pubblica priva di manutenzione”. A proposito di Santa Maria de Alimundo e della tomba di Masuccio Salernitano. Dopo la partita Verona Salernitana Lei ha ripreso un posto del Professore Nicola Oddati a proposito della storia di Mariotto e Ganozza. “Episodio simpatico: Mariotto e Ganozza battono Romeo e Giulietta ha scritto il bravissimo Professore Oddati. Infatti Mariotto e Ganozza sono i protagonisti della trentratreesima novella di Masuccio Salernitano. Questa storia ha ispirato la più famosa opera di Shakespeare Romeo e Giulietta. Fu ambientata a Siena ma tantissime altre invece vedono protagonisti personaggi salernitani e luoghi del centro storico a noi molto cari. Drapperia è l’attuale via dei Mercanti… “passeggiando un dì davanti il suo banco posto in una strata chiamata la Drapparia, ove erano multi altri banchi e botteghe de argentieri e sartori”….. “Nel tempo che tra Napoli e le castelle fieramente se guerrieggiava, in Salerno più che in niun’altra parte del reame usavano mercanti d’ogne nazione…” Si potrebbe continuare ancora, tantissime sono le novelle che raccontano di Salerno,”città di mercanti e di medici…” A Verona si paga sei euro per la visita al balcone di Romeo e Giulietta e decine di migliaia sono i visitatori ogni anno. Quanto potrebbe costare un biglietto per visitare i luoghi che ha raccontato Tommaso Guardati detto Masuccio Salernitano,il più importante novellatore del XV secolo? Tre novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio sono ambientate a Salerno: si tratta di un medico della scuola medica salernitana, di un principe e di un mercante di Ravello. Chi visita la città dovrebbe conoscere storia e luoghi per poterli visitare, consultare un depliant in più lingue, accedere ad un qr code, ad un app o leggere un epigrafe. E se ti chiedono della tomba di Masuccio Salernitano?”