di Vincenzo Leone
“Lynphis Ride” è l’evento ufficiale annuale della mototerapia che Luca Nuzzo propone domani ad Avellino presso Caudina Auto. La manifestazione avrà inizio alle ore 9 del mattino con diverse sorprese, per i primi arrivati, per poi proseguire con la passeggiata con visita guidata a S. Agata de’ Goti, alle 11:30 con successivo pranzo. La giornata sarà dedicata all’informazione su quello che sembra essere un mondo in costante crescita e soprattutto in grado di aiutare notevolmente bambini autistici con sindromi particolari o problemi di neurosviluppo. Laureatosi alla facoltà di medicina di Catanzaro in “terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva” e successivamente specializzatosi a Milano sotto la supervisione della dottoressa Cecilia Morosini, Nuzzo tratta principalmente bambini autistici, rendendosi conto che attraverso l’utilizzo della mototerapia, si ottiene un’alternativa concreta ai classici giochi psicomotori utilizzati normalmente in campo medico. Come prima mossa cerca di collaborare con realtà già esistenti sul territorio nazionale riscontrando incongruenze col proprio modo di vedere la terapia ed il suo impiego effettivo. Il sentore che questo genere di pratica, debba essere sottoposta ad ulteriori studi ed approfondimenti, lo spinge oltre e nel 2019 nasce l’associazione per la ricerca scientifica mediante la mototerapia. Assieme ad un team composto da psicologi e neuropsichiatri, raccoglie dati preziosi per la ricerca, fornendo principalmente sostegno alle famiglie attraverso l’utilizzo della terapia. Ogni metà del mese “Caudina Auto”, mette a disposizione lo spazio necessario agli esercizi e tutto senza scopo di lucro alcuno. In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di mettersi in gioco e proseguire il loro percorso in maniera costante dando così la possibilità all’equipe medica di raccogliere informazioni fondamentali. La moto è uno strumento che alza il livello emotivo dei bambini e ciò permette di ottenere più attenzione e di conseguenza acquisire le nozioni più facilmente, favorendo la socializzazione ritenuta punto dolente proprio nei soggetti autistici. Mediante l’utilizzo di colori, frecce e percorsi prestabiliti, i ragazzi migliorano le capacità psicomotorie, sviluppando strumenti in più per poter acutizzare propriocezione e individualità. Quella di Luca è una passione che “romba” da quando era solo un bambino ed il brivido che prova nell’aiutare qualcuno e vederne i miglioramenti sembra essere ormai la sua ragione di vita. Tutto questo e non solo è possibile leggerlo nel testo “La mia mototerapia”, libro in cui Luca racconta la sua passione e la necessità di dover far diffondere ancora di più e approfondire la sua personale e preziosa ricerca che ormai va avanti da più di vent’anni. Collaborano alla scrittura un team di psicologi e neurologi per un vademecum più che dettagliato sugli aspetti positivi della terapia. Presentato dal dottore “Antonio Bernardo”, luminare neurochirurgo direttore del centro di formazione in neurochirurgia della base del cranio presso il “Weil Medical College Cornell University di New York”, il libro è disponibile su amazon e luca nell’intervista vuole citarne una frase. “Se la moto fa rumore per una nobile causa tutti udiranno una dolce melodia”. Quella che per molti è considerata spesso un pericolo o un rumore assordante, riesce a diventare per qualcun altro un veicolo di speranza e soprattutto un’alternativa decisamente più adrenalinica rispetto ai classici giochi psicomotori. Luca Nuzzo riesce a perorare una causa nobile e piena di possibilità.