di Redazione Cronache
La società in house del Comune di Castel San Giorgio, San Giorgio Servizi ha un nuovo amministratore. E’ una donna, Maria Lelli, 59 anni. L’ha nominata la prima cittadina Paola Lanzara nel fine settimana dopo che il 31 dicembre scorso il precedente amministratore, Carmine Di Leo, aveva rassegnato le dimissioni per problemi personali e familiari. La Lelli arriva al timone della società in house dopo che negli ultimi mesi i dipendenti che avanzano circa tre stipendi arretrati, avevano fatto arrivare al Comune, socio unico, i decreti ingiuntivi per vedersi riconosciute molte delle spettanze arretrate. Decreti ingiuntivi che si vanno ad aggiungere a svariati pignoramenti che non erano stati onorati e che attendevano da oltre sette mesi di essere saldati. Una situazione esplosiva, insomma, che ha spinto il sindaco a intervenire con urgenza e a tentare di traghettare la società verso una situazione più tollerabile. Proprio nel fine settimana scorso, infatti, ben tre dipendenti della società in house si sono licenziati perché assunti dalla Sarim, la nuova società che si è aggiudicata l’appalto per i servizi ambientali ed i rifiuti. Una clausola espressamente prevista dal bando di appalto. I dipendenti della società scendono così da 18 a 15 ma resta sempre altissimo il rapporto tra impiegati e operai. Tre amministrativi su quindici dipendenti. Uno ogni cinque. Un rapporto che la nuova amministratrice dovrà comunque ridimensionare, come dovrà fare in modo che le rimesse dal Comune siano più puntuali. Uno dei problemi veri della società negli ultimi anni, ma qualcuno dice fin dall’inizio, pare essere stato proprio
questo, la necessità di doversi indebitare per provvedere anche all’acquisto del materiale per il lavoro perché dagli uffici contabili del Comune le rimesse arrivavano con estremo ritardo se e quando arrivavano. Una situazione delicata che ha portato, di fatto, a far saltare tutti gli equilibri fino alle tensioni degli ultimi mesi quando molti dipendenti, la quasi totalità, di fatto schierata con l’opposizione a Paola Lanzara, ha anche manifestato contro il primo cittadino. A questo va aggiunto che ben due dipendenti, entrambe amministrative, sono state denunciate dal comandante dei vigili urbani e per loro la Procura della Repubblica ha già chiesto il rinvio a giudizio per una vicenda legata al controllo dei ticket dei parcheggi e al rispetto degli orari oltre che delle assenze dal luogo di lavoro. Gli elevati costi dovuti ad organici gonfiati a dismisura da una classe politica miope che negli anni non si è resa conto che votava la società al fallimento dovranno ora essere dipanati dalla Lanzara la quale, d’altra parte, deve rendere conto ai cittadini del costo enorme della società sulle tasche dei contribuenti. Trovare l’equilibrio è impresa ardua.