Abbonamento studenti? Un vero calvario, a quanto pare. La denuncia arriva nella redazione di Cronache con la firma di Monica Patente, madre di due bambini e lavoratrice presso una ditta di Baronissi, residente sempre a Baronissi e più precisamente ad Aiello. Per uno dei suoi due figli, Alessio, ha effettuato regolarmente richiesta per usufruire dell’abbonamento annuale gratuito che copre il tragitto casa – scuola. Quest’anno, per la madre di Alessio, non è possibile rinnovare l’abbonamento. Problemi di reddito? Magari. Problemi di cambio residenza o mancanza di alcuni dati richiesti per il rinnovo? Assolutamente no. Il problema è dato dal sistema digitale di UnicoCampania, attraverso cui i cittadini accedono alla propria pagina personale e richiedono il rinnovo del titolo di viaggio, ottenendo poi un Pin grazie al quale, nelle tabaccherie abilitate, si può poi procedere al pagamento della somma dovuta pari a 10 euro. Sistema che la signora Monica, così come tante altre persone, non può utilizzare poiché sembra ci siano problemi di carattere gestionale. Ed intanto la madre, per evitare sanzioni da parte dei controllori, ha acquistato regolari biglietti per corse singole che
coprissero la tratta da Baronissi a Salerno centro (Alessio frequenta l’istituto superiore Galilei-Di Palo) anche per le tratte scolastiche coperte dall’abbonamento, che per reddito ha diritto di rinnovare. «Rientrando nella fascia di reddito prevista per l’ottenimento del titolo di viaggio gratuito -commenta Monica- ho attivato la procedura che costa 60 euro il primo anno, di cui 50 di cauzione e 10 per l’abbonamento vero e proprio, e poi soltanto 10 euro all’anno. Non potendo accedere al Pin senza il quale in tabaccheria non possono poi rinnovarmi il titolo di viaggio, mi sono rivolta prima telefonicamente al servizio clienti senza ricevere risposta. Poi sono andata alla Giraservice di Salerno, e lì mi hanno detto che non possono risolvere problemi di natura telematica, quindi ho deciso di utilizzare il giorno di festa patronale dell’azienda per andare direttamente a Napoli, in piazza Matteotti». Lì la situazione era ben diversa da quella prospettata in precedenza, quando la madre di Alessio ha provato a risolvere telefonicamente il suo problema: «C’era un ufficio delegato alla risoluzione dei problemi di natura informatica, davanti al quale non c’era alcuna coda nonostante al telefono una ra
gazza mi avesse detto che c’era un perenne sovraffollamento di persone in coda che facevano anche ritardare le risposte alle richieste di assistenza telefonica o via mail. Una volta iniziato il dialogo con l’ufficio, mi è stato detto che non c’era possibilità di risolvere il problema telefonicamente o via mail, ma che avrebbero richiesto al tecnico di riattivare i servizi per l’utenza di mio figlio. Ma dopo più di una settimana, nulla è cambiato». «Mi avevano assicurato -prosegue amareggiata la signora Monica- che entro lunedì avrei risolto il problema. Oltre ai vari giorni di attesa prima che arrivasse il fatidico lunedì, ad oggi ancora nulla è cambiato. Avevo richiesto un altro contatto telefonico per avere aggiornamenti, ma non mi hanno dato alcun riferimento proprio perché mi avevano assicurato che il problema si sarebbe risolto. Ho scritto sulla pagina web e sul profilo del Consorzio Unico, ma non ho avuto alcun riscontro». Da qui la decisione di ricorrere a vie rudimentali ma efficaci: «Mio figlio ha già ricevuto un ammonimento da un controllore che lo aveva pizzicato con l’abbonamento non ancora rinnovato. Dopo tante spese, sia mie sia sue visto che anche io per andare fino a Napoli ho speso oltre 12 euro quando l’abbonamento ne costa 10, ho deciso di scrivere una lettera da allegare all’abbonamento con la mia firma, su cui si legge che autorizzo mio figlio a circolare con l’abbonamento scaduto fin quando non risolveranno il problema specifico che ho adeguatamente spiegato nella dichiarazione»