Crescent, i locali del sottopiazza non sono accatastati: nessuno interviene - Le Cronache
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Crescent, i locali del sottopiazza non sono accatastati: nessuno interviene

Crescent, i locali del sottopiazza non sono accatastati: nessuno interviene

di Erika Noschese
Il Comune deve accatastare, il Comune deve controllare. Il paradosso è tutto qui e tutto attorno a piazza della Libertà e all’ormai al famoso Crescent. Da un lato, come raccontato nei giorni scorsi, i locali in piazza della Libertà della Rcm Costruzioni di proprietà di Rainone, mai accatastati, dall’altro quelli di Marica Immobiliare legati a Chechile accatastati regolarmente con tanto di tasse che vanno nelle casse del Comune e nel mezzo quelli del Sottopiazza. Saranno accatastati? Chiaramente no! Chi avrebbe dovuto farlo? Ovviamente il Comune. Locali che sono in categoria provvisorio, della durata massima di 12 mesi ma, anche in questo caso, ampiamente superati nel silenzio generale degli enti competenti. E dunque, chi dovrebbe controllare? Sempre il Comune perché nella città del paradosso tutto è possibile e quindi chi controlla il controllore? Nessuno. Il Comune di Salerno, a onor del vero, per due concessioni paga ogni anno la modica cifra di 70mila euro al Demanio per la concessione dell’area dove è stato costruito il parcheggio e dove oggi insistono i locali. Ed è proprio Maria Maddalena Cantisani responsabile del settore Trasformazioni Urbanistiche e Demanio a firmare la determinazione dirigenziale per la concessione demaniale marittima. Nell’anno 2023, infatti, il Comune ha provveduto al pagamento del canone per 33.109,12 euro oltre l’addizionale regionale del 25% pari a oltre 8mila euro e quasi 4mila euro per uso turistico-ricreativo per un totale di 41.386, 40 euro per il comparto n1 del Cps_1 in località Santa Teresa. «Oltre alle paradossali vicende catastali, è sotto gli occhi di tutti anche quest’altro fallimento. Tutta la stecca dei locali del sottopiazza, lato stazione marittima, è vuota, deserta, nulla di nulla, nessuna attività, neanche il solito punto vendita di sanitari – hanno dichiarato i Figli delle Chiancarelle – In compenso la manutenzione dell’intero sottopiazza latita e sembra un’opera già decadente tra scalinate luride, finto tek divelto in più punti e pavimentazione divelta anche essa dal continuo via vai di veicoli di ogni tipo che transitano tutto il giorno e a tutte le ore. Inoltre non si contano le decine di carrellati per la raccolta di spazzatura a decorare il lato dove sono aperte alcune attività commerciali». Anche in questo caso, infatti, l’amministrazione Napoli non ha raggiunto il suo obiettivo e il Sottopiazza è vuoto, ad eccezione di un paio di locali ma, in compenso, è diventata una pista: ad ogni ora del giorno e della notte sfrecciano auto, proprio lì dove il presidente De Luca ha voluto impedire l’accesso anche a monopattini e biciclette, con tanto di sanzione. Ebbene, le biciclette in piazza, forse, non transita ma le auto lungo il sottopiazza sì, senza alcun rispetto delle regole. I lavori all’interno dei locali sono terminati da tempo e qualcuno ha anche voluto lasciare un segno evidente, disegnando dei graffiti, sicuramente il problema minore rispetto al marcio emerso.