Le scelte sul dimensionamento a Salerno tra capricci politici e dispetti - Le Cronache
Salerno

Le scelte sul dimensionamento a Salerno tra capricci politici e dispetti

Le scelte sul dimensionamento a Salerno tra capricci politici e dispetti

Dalla pasta cresciuta alla tragicommedia con protagonisti sicuramente consapevoli dei danni che producono e del ruolo che rivestono senza onorarlo. Appena arrivato il provvedimento regionale di dimensionamento che “emenderebbe” i refusi contenuti nel precedente provvedimento del 4 gennaio us del Comune. Salva in completa autonomia la Vicinanza, pur senza raggiungere i numeri che la mettano definitivamente in sicurezza: ma si è consapevoli che i “santi in Paradisi fanno miracoli”, specialmente a Salerno. Assegnata la Barra alla Matteo Mari che non sarà un mega comprensivo da 1300 alunni, ma un supersuper comprensivo “facilmente gestibile” (secondo la singolare valutazione della Assessora cittadina) di 1400 alunni (c’è sempre chi si abbuffa e chi muore di fame!). Salva Ogliara a scapito di qualche altra scuola che sarà smembrata, negando ogni dignità ad un quartiere popoloso come Fratte e distruggendo la progettualità educativa, che faticosamente era stata costruita in territori comunali bisognosi di particolare attenzione. Infatti, la San Tommaso d’Aquino, che fino ad oggi non era comparsa tra le scuole oggetto di dimensionamento, viene ora suddivisa, tra la Calcedonia (scuola ampiamente sottodimensionata) e Ogliara. Allo scempio non c’è fine. Ogni giorno, in violazione dei più elementari principi di trasparenza, l’Amministrazione comunale, questa volta in concorso con l’altrettanto opaca gestione regionale, compie scelte affidate al puro capriccio, se non al dispetto. I soggetti in cerca di autore sono sicuri che nessuna altra Autorità potrà concorrere a verificare la correttezza delle loro scelte, mentre sarebbe bastato convocare una conferenza di servizi con la presenza di tutti i dirigenti scolastici per individuare scelte coerenti e corrette. Perché, ad esempio, non attribuire alcuni plessi distaccati della Barra alla San Tommaso d’Acquino a Fratte, così da realizzare al meglio l’accorpamento delle scuole nelle zone periferiche. Se questa amministrazione non è in grado neppure di governare situazioni così semplici, facilmente risolvibili con il buon senso e con trasparenza, senza fare “regali” a destra e a manca, in assenza di una seria valutazione degli interventi, è giusto che vada subito a casa. In questo modo, come avevamo preconizzato dopo la pubblicazione del primo provvedimento del 29 dicembre scorso, si modifica il piano “a braccio”, secondo un canovaccio scritto da chi per la scuola e per le risorse umane che in essa operano non nutre alcun rispetto. A chi toccherà la prossima volta, quando altre famiglie e altri docenti si ribelleranno ?
Carmela Santarcangelo,
responsabile settore Scuola
Coordinamento cittadino
di Forza Italia